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04 Aprile 2018 - 12:19
Nuovo passo avanti nella vertenza Embraco, l’azienda del gruppo Whirpool che a gennaio aveva annunciato 497 esuberi nello stabilimento di Riva di Chieri. Dopo lo stop ai licenziamenti fino alla fine dell’anno, come previsto lo scorso 2 marzo nell’accordo siglato al Ministero dello Sviluppo Economico, sindacati e azienda hanno raggiunto a Torino l’intesa sugli incentivi all’esodo. L’accordo arriva in extremis, dal momento che la procedura di licenziamento sarebbe scaduta a fine marzo, e avvia anche il percorso di reindustrializzazione dello stabilimento di compressori per frigoriferi. Si avvia così il percorso di ricollocazione di tutti i lavoratori, cui viene offerto un ampio ventaglio di scelte, su base volontaria. Gli incentivi all’esodo variano a seconda che si lasci l’azienda entro aprile (60mila euro), maggio (50mila euro), giugno-agosto (35 mila euro) o settembre-dicembre (30mila euro).
“Da oggi inizia l’attività concreta finalizzata alla conferma di tutti gli strumenti per riconoscere ai lavoratori le giuste aspettative occupazionali”, commentano Dario Basso e Vito Benevento della Uilm-Uil. “Il 9 aprile siamo convocati al Mise - aggiungono Lino La Mendola e Ugo Bolognesi della Fiom - dove ci aspettiamo che si entri nel merito dei progetti industriali e che finalmente si materializzino i potenziali investitori per capire chi sono, che cosa vogliono fare, con quali risorse economiche e quanti addetti saranno coinvolti, fermo restando la tutela dei diritti acquisiti dai lavoratori”. L’azienda, dal canto suo, ha assicurato che una specifica commissione aggiornerà periodicamente i lavoratori - che oggi hanno seguito la trattativa in sciopero - e i loro rappresentanti sugli sviluppi del processo di reindustrializzazione.
“La firma di oggi è un passo avanti importante per il futuro dello stabilimento Embraco di Riva - conclude l’assessora al Lavoro della Regione, Gianna Pentenero -. Ora inizia un percorso che dovrà vedere tutte le parti impegnate nell’attuazione piena di quanto previsto dall’intesa raggiunta al Mise a inizio marzo”.
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