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23 Febbraio 2018 - 14:23
Nel conteggio dei possibili seggi per Palazzo Madama, il collegio uninominale Vercelli-Biella-Casale è dato da tutti gli analisti come “sicuro” per il centrodestra. Nelle trattative tra Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia è stato subito chiaro che quel posto spettava ai berlusconiani. Meglio: spettava a un fedelissimo dell’ex cavaliere, che da quattro anni coordina il partito in Piemonte; è il biellese Gilberto Pichetto Fratin, già senatore dal 2008 al 2013. Non rieletto in Parlamento cinque anni fa, era allora stato nominato vicepresidente della Giunta Regionale dall’allora governatore Roberto Cota. Nel 2014 si è candidato alla presidenza della Regione: sconfitto da Chiamparino, da allora fa il consigliere regionale, e ora tenta di tornare in Parlamento. Oltre che nell’uninominale, infatti, è candidato anche nel listino plurinominale proporzionale: se non fosse il più votato nel collegio potrebbe comunque sperare nel ripescaggio.
A contendergli il seggio, nell’uninominale, i candidati prinicpali sono due: una è la casalese Cristina Bargero del Pd, deputata uscente, che in questi giorni cerca di farsi conoscere nelle province di Vercelli e Biella dove in cinque anni non s’è praticamente mai vista, e che comunque - meglio mettersi le bretelle, oltre alla cintura - s’è fatta inserire anche nel listino plurinominale; l’altro è Ezio Conti del Movimento 5 Stelle: nato a Caresana, per molti anni ginecologo dell’Asl vercellese, ora in pensione. C’è inoltre - candidata per Liberi e Uguali, dopo essere stata per molti anni militante del Partito Democratico - la sindaca di Fontanetto Po, Claudia Demarchi; anche lei, oltre che nell’uninominale, è candidata nel listino plurinominale proporzionale.
Sempre nelle liste plurinominali per il Senato (collegio Vercelli-Novara-Alessandria-Cuneo) ci sono altri nomi noti: capolista del Pd è il ministro dell’Interno Roberta Pinotti, a cui è stato offerto questo “paracadute” in Piemonte perché la sua elezione nell’uninominale a Genova - la sua città - è tutt’altro che certa. Fratelli d’Italia propone quale capolista la cuneese Daniela Santanchè, già sottosegretaria nel Governo Berlusconi IV, che dopo l’esperienza in Alleanza Nazionale e qualche anno in Forza Italia ha recentemente aderito al partito guidato da Giorgia Meloni. Il Movimento 5 Stelle ha (meglio: aveva) candidato come capolista il novarese Carlo Martelli, senatore uscente, che però è incappato nello scandalo dei “bonifici revocati”: è uno di quei parlamentari che ordinava i bonifici per via telematica, pubblicava la ricevuta sul sito tirendiconto.it e successivamente revocava l’ordine; il bonifico, quindi, non arrivava mai a destinazione. Infine, nella lista “Insieme” (Socialisti, Verdi e prodiani), in coalizione con il Pd, c’è il medico crescentinese Leo Alati, che però dichiara la sua avversità a Renzi ed è consapevole di non avere alcuna possibilità di essere eletto.
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