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TORINO. Vigilessa lancia bottiglia su collega, processo a Torino

TORINO. Vigilessa lancia bottiglia su collega, processo a Torino
Lesioni personali aggravate dall'uso di un'arma, dove per arma si deve intendere il lancio di una bottiglia di plastica piena d'acqua per metà. Era questo il reato contestato a una agente della polizia municipale di Torino in una vicenda giudiziaria su una lite tra vigili urbani scoppiata nel settembre del 2014: la donna era accusata di avere scagliato la bottiglia contro un collega colpevole di tenere i piedi sulla scrivania e, più in generale, di comportarsi in modo insolente. Sul banco degli imputati c'era anche un ispettore accusato di averla spalleggiata. Due furono i giorni di prognosi refertati alla parte lesa. Alla fine del processo, in cui hanno testimoniato anche alcuni tra i massimi dirigenti del Corpo, la giudice Alessandra Salvadori ha assolto l'ispettore, mentre per la presunta lanciatrice della bottiglia ha modificato il capo d'accusa e ha dichiarato il reato estinto per "condotta riparatoria". I due imputati, assistiti dall'avvocato Marco Moda, avevano infatti consegnato all'avvocato di parte civile, Ibrahim Diarra, la somma di 300 euro, continuando comunque a respingere l'addebito.
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