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TORINO. Morto dopo Tso: sorella, "con i malati bisogna parlare"

TORINO. Morto dopo Tso: sorella, "con i malati bisogna parlare"

Maria Cristina Soldi, la sorella di Andrea Soldi

"Con i malati bisogna parlare. Bisogna aspettare i loro tempi". Si è rivolta così a giudici e avvocati Cristina Soldi, la sorella di Andrea, il 45enne torinese affetto da schizofrenia morto nel 2015 durante un ricovero forzato. Cristina Soldi ha testimoniato oggi in tribunale al processo in cui sono imputati 3 agenti della Polizia Municipale e un medico. La tesi dell'accusa è che l'uomo sia morto per gli effetti di un intervento troppo energico da parte degli operatori che volevano immobilizzarlo e caricarlo su un'ambulanza. "Ma Andrea - ha detto Cristina - era una persona tranquilla, solare. Aveva già fatto diversi Tso senza mai avere reazioni scomposte o aggressive. L'ultima volta, mi raccontò mio padre, una infermiera fu bravissima: gli parlò, gli propose di prendere un caffè e andarono via a braccetto insieme. Questa è la cosa che vorrei venisse sottolineata".
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