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TORINO. Bimbo conteso in Croazia: nuovo appello padre,Stato mi aiuti

TORINO. Bimbo conteso in Croazia: nuovo appello padre,Stato mi aiuti

Processo

"Cesare, mio figlio, è l'unico bambino italiano che non può venire in Italia. Lo Stato, le istituzioni, mi aiutino...". Nuovo appello di Alessandro Avenati, l'imprenditore che da anni lotta per riportare in Italia il figlio avuto dall'ex compagna Nina Kuluz, a processo a Torino per sottrazione di minore. "Il tempo stringe, rischio di perderlo di nuovo. E questa volta temo per sempre", aggiunge l'uomo. Per la legge italiana e quella croata il bimbo deve vivere con lui a Torino, dove è nato, ma la madre ha presentato l'ennesima istanza al tribunale di Spalato e l'udienza rischia di slittare a febbraio. "Se così fosse significherebbe un altro anno senza mio figlio", è l'allarme del padre, a cui lo scorso giugno non è stato consegnato il bambino ritrovato nei mesi scorsi dopo anni di ricerche perché mancavano l'interprete e lo psicologo. "Sono felice che un caso analogo al mio, quello del papà di Carloforte, si sia risolto per il meglio in pochi mesi. Spero che le istituzioni si attivino e mi aiutino a far rispettare quanto hanno stabilito i giudici. Sono un cittadino italiano che chiede soltanto di fare il padre, ed è italiano anche mio figlio".
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