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TORINO. Fca soffre in Borsa, sullo sfondo fusione Opel-Peugeot

TORINO. Fca soffre in Borsa, sullo sfondo fusione Opel-Peugeot

Fiat Chrysler Automobiles

Fca lascia a Piazza Affari il 3,15%, in una giornata difficile per il titolo che subisce anche un congelamento per eccesso di ribasso. Colpa di un errore nell'immissione di un ordine su un pacchetto in vendita, spiegano gli operatori di Borsa. E' però il secondo giorno in rosso per il titolo che già ieri aveva chiuso in calo del 2,78%.

La casa automobilistica intanto informa di aver rimborsato il prestito con scadenza 24 maggio 2017 anticipo rispetto alla scadenza prevista.

Sullo sfondo c'è la trattativa tra General Motors e Psa Peugeot Citroen per la cessione di Opel ai francesi. I governi francese e tedesco hanno fatto cadere gli ostacoli e il negoziato è a un passo dalla conclusione con la firma attesa nella prima settimana di marzo. Carlos Tavares, ceo di Psa, che nei giorni scorsi aveva visto il premier britannico Theresa May, ha incontrato il ministro dell'Industria Greg Clark: al centro dei colloqui le rassicurazioni sul futuro di Opel/Vauhall che conta circa 5 mila addetti diretti nel Regno Unito. Tavares ha incontrato all'inizio della settimana anche la cancelliera Angela Merkel, alla quale ha garantito la salvaguardia dei posti di lavoro e degli stabilimenti in Germania in caso di acquisizione di Opel, ma anche la volontà do "mantenere l'indipendenza del marchio Opel all'interno del gruppo". Qualche difficoltà sarebbe nata nelle ultime ore intorno ad alcuni brevetti di modelli Opel appartenenti a Gm, come quello dell'auto elettrica Ampera-e, uno dei modelli cui Psa è particolarmente interessata.

L'imminente conclusione della trattativa tra Peugeot e Gm crea fibrillazione nel settore auto a livello mondiale. In primo piano il risiko delle alleanze e, in particolare, l'ipotesi di fusione tra Gm e Fca, da oltre un anno caldeggiata da Sergio Marchionne e sempre bocciata da Mary Barra. Il colosso di Detroit senza Opel eliminerebbe una fonte di perdite e sarebbe un partner ancora più adatto perché si ridurrebbero le sovrapposizioni in Europa e quindi il rischio di tagli. Per Gm un accordo significherebbe il mantenimento di un presidio in Europa, dove Fca continua a crescere.

La Commissione europea potrebbe chiudere positivamente la prossima settimana la mediazione tra Italia e Germania sui sistemi di controllo delle emissioni inquinanti di Fiat 500, Doblò e Jeep-Renegade, accusati dia tedeschi di non rispettare le norme sulle emissioni. Il software utilizzato da Fca potrebbe essere oggetto, invece, di un'indagine più approfondita da parte della Commissione Ue insieme con quelli utilizzati da altri costruttori, in base alle linee guida pubblicate a fine gennaio.

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