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16 Luglio 2016 - 15:25
NO tav
Ci sono "espressioni di tenore autoaccusatorio" alle quali "non è stata fornita alcuna spiegazione alternativa" nella tesi di laurea scritta da Roberta C., 29 anni, la studentessa universitaria della Ca' Foscari condannata a due mesi di reclusione, a Torino, per una dimostrazione No Tav. Lo scrive il giudice Roberto Ruscello nelle motivazioni della sentenza.
La laureanda è stata considerata "responsabile sotto il profilo morale" di due dei reati commessi il 14 giugno 2013 da un gruppo di giovanissimi No Tav a Salbertrand, in Valle di Susa, e in particolare la violenza privata e l'invasione di edificio. Roberta C., che stava svolgendo una ricerca sul movimento, si era mescolata ai manifestanti che avevano dato vita a un blocco stradale e all'irruzione nel cortile di un'azienda. La tesi venne poi scritta in prima persona, ma quello che per la difesa era solo un espediente narrativo è stato considerato dal giudice in modo diverso: la studentessa, essendo anche presente alla riunione in cui i No Tav avevano preparato la dimostrazione, ha attribuito "a sé un ruolo attivo e non certo di mera osservatrice". "Sono dunque indiscutibili - afferma - la coscienza e la volontà di aderire in via preventiva alla commissione dei reati. Restando sul posto ha integrato un contributo apprezzabile quanto meno rafforzando le determinazioni degli altri".
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