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TORINO. Condominio perseguita inquilini gay, coppia lascia la casa

TORINO. Condominio perseguita inquilini gay, coppia lascia la casa

Gli abitanti di un intero condominio, con sparute eccezioni, hanno perseguitato per mesi una coppia di inquilini gay colpevoli soltanto di "tenersi per mano" e di "baciarsi in pubblico": atti vandalici, insulti omofobi, svastiche nella cabina dell'ascensore, minacce. E' questa la tesi della procura di Torino in un processo che oggi è sfociato nella richiesta di una condanna a otto mesi per stalking. Alla sbarra c'è però un solo imputato, che respinge ogni accusa.

Il teatro della vicenda, che si snoda fra il 2013 e il 2014, è una palazzina di Torino. Il pm, nel corso della requisitoria, ha ribadito che "i condomini volevano mandarli via con le buone o le cattive". Della stessa opinione si è detto l'avvocato di parte civile, Anna Ronfani: "Una volgare pagina di inciviltà". I due hanno venduto l'alloggio e si sono separati.

L'imputato, un italiano di 63 anni, risponde solo di alcuni episodi di minacce e insulti. Il difensore, Luca Cavallo, afferma che il contesto era quello di un condominio particolarmente litigioso in cui anche lui aveva subito misteriosi atti vandalici.

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