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05 Febbraio 2016 - 14:22
vino
Nelle zone ad alta intensità vinicola del Piemonte la mortalità e i ricoveri per malattie correlate al consumo di alcol sono inferiori rispetto alle altre aree della Regione. In queste aree una maggiore proporzione di cittadini consuma bevande alcoliche, ma gli stili di consumo sono meno dannosi. Sono questi i risultati di una ricerca "La rivoluzione del bere. L'alcol come esperienza culturale" presentata oggi, presso lo Spazio Incontri della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
La ricerca, condotta dell'Università del Piemonte Orientale e dall'Istituto di ricerca e formazione Eclectica di Torino, è stata coordinata dall'epidemiologo Fabrizio Faggiano e dalla sociologa Franca Beccaria. La ricerca ha appurato che laddove esiste una forte tradizione vitivinicola, i tassi di mortalità e quelli di ricovero per malattie associate all'abuso di alcol sono più bassi. Nelle zone di produzione i consumatori sono in numero superiore rispetto alle altre aree ma i comportamenti di consumo considerati a rischio risultano meno diffusi. "Esiste cioè - sottolinea la ricerca - una maggiore competenza dei bevitori. I bevitori competenti non mancano anche tra i ventenni".
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