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TORINO. Inchiesta Murazzi: 'bando pilotato', ma a processo teste nega

TORINO. Inchiesta Murazzi: 'bando pilotato', ma a processo teste nega

I murazzi di Torino

I bandi del 2007 per assegnare le arcate dei Murazzi ai gestori dei locali pubblici della movida torinese furono "pilotati". Diceva questo l'imprenditore Mario Galfione, già presidente dell'Associazione sviluppo Murazzi del Po, in un messaggio di posta elettronica di cui si è discusso oggi in tribunale a Torino alla ripresa del processo per i presunti favori ai concessionari.

Galfione, interrogato come testimone, ha affermato che con quell'espressione ("bandi pilotati per confermare le attività esistenti") non intendeva alludere a episodi illeciti, ma a una prassi abituale in casi del genere e del tutto legittima. A Galfione è stato chiesto conto del contenuto di un altro messaggio, dove parla di "metodo Ferrari" (il riferimento è alla figura del vicedirettore generale del Comune, Giuseppe Ferrari), e non ha fornito ulteriori precisazioni.

Fra i 14 imputati del processo, in cui l'accusa è sostenuta dal pm Andrea Padalino, figura l'ex city manager Cesare Vaciago.

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