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TORINO. Saitta, "sanità religiosa è patrimonio da non svendere"

TORINO. Saitta, "sanità religiosa è patrimonio da non svendere"

Antonio Saitta

"La sanità religiosa del Piemonte rappresenta un patrimonio il cui valore, prima di tutto storico e morale, non può e non deve essere svenduto a chicchessia": lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, intervenendo questa mattina a Torino alla presentazione del Bilancio Sociale del Cottolengo di Torino, nato quasi duecento anni fa per accogliere gli infermi che gli altri ospedali non volevano, gli abbandonati e gli ultimi.

"Dopo 200 anni è un'istituzione ancora molto amata da tutti i torinesi grazie a quel supplemento d'anima che ne fa non solo un erogatore di prestazioni ma un importante punto di riferimento", ha detto Saitta ringraziando la direttrice, suor Maurizia Cardone e padre Lino Piano, ma anche tutti gli operatori (circa 400 tra professionisti e dipendenti), i religiosi e i volontari che oggi portano avanti il carisma che fu del loro fondatore, Giuseppe Cotttolengo. 

"Concordo con Mariella Enoc, procuratrice speciale del Cottolengo, che soffermandosi sullo stato di salute della sanità religiosa e degli ospedali delle congregazioni ha lanciato un allarme affinché si salvi un grande patrimonio che non può finire svenduto a chicchessia - aggiunge Saitta -. La Regione Piemonte è certamente disponibile al confrontarsi con queste realtà, che non sono per noi semplicemente degli erogatori di prestazioni, ma sono portatori di una forza e di una capacità, di un carisma che non può andare disperso".

Saitta ha colto l'occasione per ricordare i primi 15 mesi di lavoro della Giunta Chiamparino che stanno per portare il Piemonte finalmente fuori dal piano di rientro dal debito sanitario che durava da ben cinque anni. E per sottolineare che, dal 2016, "potremo finalmente guardare all'offerta sanitaria non solo in termini annuali ma avendo prospettive più ampie e di lungo periodo".

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