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21 Luglio 2015 - 10:50
Davide Gariglio
Davide Gariglio continuerà a essere il segretario regionale del Pd in Piemonte. La crisi aperta una settimana fa dalle dimissioni si è chiusa ieri sera in direzione regionale con l'approvazione all'unanimità di un documento che respinge le dimissioni e riassegna a Gariglio la guida del partito in Piemonte.
Il segnale di discontinuità chiesto dalle minoranze dopo i ricorsi del centrodestra contro l'esito delle ultime elezioni regionali - che hanno visto anche il Pd nel mirino dei giudici - arriverà attraverso un cambiamento nella composizione della segreteria. La nuova segreteria avrà nuovi equilibri, 15 membri anziché 19, compiti precisi per ogni componente. E sarà affiancata da un nuovo organismo, una sorta di comitato politico il quale contribuirà a dare la linea che la segreteria dovrà poi rendere operativa. Per tutta la settimana, e ancora per tutta la giornata di oggi, incontri e riunioni hanno limato l'accordo. Ma sui singoli nomi si sta ancora lavorando.
La direzione è così cominciata con un'ora e mezzo di ritardo, ma il clima questa sera era molto più disteso rispetto a quello di una settimana fa. Allora la gravità del momento era stata rimarcata anche dalla presenza del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e del sindaco di Torino, Piero Fassino, questa sera entrambi assenti da un appuntamento il cui esito si dava ormai per scontato. Anche perché a Gariglio i numeri per andare avanti non sono mai mancati. Le dimissioni sono arrivate per dare alle minoranze il segnale di discontinuità che chiedevano a gran voce. Sapendo bene che nessuno avrebbe voluto davvero aprire una fase congressuale a così breve distanza dalle amministrative di Torino della prossima primavera.
"Per il futuro del nostro partito - ha detto Gariglio in un intervento di oltre 45 minuti - è necessario cercare una più alta condivisione. Far recuperare credibilità al Pd e' per me la preoccupazione principale. Il Partito Democratico deve fare il partito, non la bocciofila o l'organizzazione culturale. Non dobbiamo appaltare la nostra linea politica agli eletti nelle istituzioni, perché un partito debole non avrà mai una Giunta regionale forte. Dobbiamo strutturare il partito piemontese in sinergia con quello nazionale, e attrezzarci per dare una mano significativa al rilancio che Chiamparino ha annunciato di voler fare in Regione".
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