Collocazione geografica
È situato nella parte collinare orientale della
Serra Morenica di Ivrea, e si trova a 230 metri sul livello del mare. Un sesto della sua superficie litorale ricade in
provincia di Torino sotto il comune di
Piverone, mentre i 5/6 rimanenti si trovano in
Provincia di Biella, sotto il Comune di
Viverone. Il comune di
Piverone infatti, si affaccia sulla sponda nord-occidentale del lago attraverso la frazione di Lido di
Anzasco, ma il suo territorio non comprende lo specchio d'acqua, ma si limita alla sola fascia costiera.
Caratteristiche

La sua superficie di 5,72 km²ne fa il terzo lago del Piemonte; la profondità massima è di 70
metri e il suo perimetro misura 10,5 km. La lunghezza è di 3.500 m e la larghezza 2.600 m. La parte occidentale e meridionale è più selvaggia, ricca di
vegetazione, mentre la parte settentrionale ed orientale è più urbanizzata, con maggior presenza di turismo vario, bar, gelaterie, alberghi, camping e spiagge. Una linea di navigazione di recente istituzione unisce i
porti di Lido, Masseria, Comuna ed
Anzasco; nelle stagioni calde il fiorente turismo ha incentivato anche la navigazione puramente turistico-paesaggistica. Nel periodo caldo, il Lago diventa importante fulcro per escursioni nel
Biellese,
Vercellese,
Canavese e
Valle d'Aosta, ma soprattutto come passaggio obbligato sul percorso pedemontano della
via Francigena.
Cenni storici
L'interesse
archeologico di
Viverone risale al ritrovamento di resti di monili, armi e ciottoli vari, appartenenti a popolazioni preistoriche, che vivevano in villaggi
palafitticoli risalenti all'
Età del Bronzo (1500-1450 a.C. e 1050-1000 a.C.). Le prime indagini furono portate avanti tra il
1965 e il
1976 da Guido Giolitto, ispettore onorario per l'archeologia subacquea. Successivamente, la
Soprantendenza Archeologica del
Piemonte avviò, con l'approvazione del Ministero competente, un cantiere archeologico ufficiale. Nel
1996 venne così individuato, presso
Cascina Nuova (in frazione
Masseria), un primo campo di pali; a questo sito, negli anni seguenti se ne aggiunsero altri, soprattutto in frazione Masseria, ma anche sul versante nord, al
Porticciolo, e scoperti grazie ai rilievi subacquei effettuati nel corso degli anni Ottanta.
Stato ambientale
La stato ambientale del lago è problematico, soprattutto a causa della lentezza del ricambio delle sue acque, il cui tempo medio è stato stimato attorno ai 30-35 anni. Il lago è ritornato quasi completamente balneabile nel
2008, dopo vari anni durante i quali questo utilizzo era stato proibito, a causa dell'inquinamento. Tuttavia, la balneazione è sconsigliata, e spesso le acque sono soggette anche alla presenza di mucillagini ed alghe, tipo il millefoglio acquatico. La qualità delle acque rimane quindi scadente, anche se un progetto di bonifica in corso di attuazione potrebbe portare ad un graduale miglioramento qualitativo. La
pesca resta abbondante di
coregoni,
persici,
carpe,
tinche,
lucci e
pesci gatto.
Avifauna
Anatre,
germani reali,
folaghe,
svassi e
gabbiani formano la maggior parte della
avifauna. Durante il periodo invernale e durante i passi migratori si possono osservare anche esemplari di altre specie. La Società del Tarabuso di
Ivrea, proprio nei periodi invernali effettua attività di
Birdwatching e provvede ad appendere il censimento in apposite tabelle sulle bacheche ubicate a bordo lago.
Annuale conteggio degli uccelli acquatici svernanti datato 23 gennaio
2011