Nelle ultime settimane il governo italiano sta spingendo sull’acceleratore del comparto batterie, oggi ormai considerato indispensabile per supportare il passaggio verso la mobilità elettrica. Nel mese di aprile, l'Italia ha sottoposto a Bruxelles un piano per accedere ai fondi europei, al fine di realizzare in Italia una Gigafactory per le auto elettriche. Il Governo sta lavorando per trovare le risorse necessarie per sostenere questo progetto sul territorio nazionale e sembra particolarmente interessato a dare un ruolo di primo piano a Stellantis, la multinazionale nata dalla fusione tra FCA e PSA, che ha recentemente espresso il desiderio di costruire anche in Italia (dopo averlo già fatto in Francia e in Germania) un sito in cui produrre batterie. Pur ritenendo estremamente positivo l’interesse del nostro Governo per fare in modo che anche il nostro Paese si doti di un'infrastruttura strategica per la mobilità elettrica, Confindustria Canavese ricorda all’esecutivo che in Piemonte, nel mese di febbraio, è stata annunciata la nascita di Italvolt, società fondata e guidata dallo svedese Lars Carlstrom, industriale nel settore automotive, che ha scelto l’area ex Olivetti di Scarmagno per la realizzazione della prima gigafactory in Italia. "Scarmagno è un sito che non è stato scelto a caso - commenta Patrizia Paglia, presidente di Confindustria Canavese - oltre ad avere un forte legame con una delle storie industriali più importanti dell’Italia, è stato ritenuto strategico per la vicinanza con il Politecnico di Torino e per la sua ubicazione, considerata ideale grazie al comodo collegamento con l’autostrada e alla vicinanza con il Sud dell’Europa e con l’asse portuale di Genova. Italvolt è un’operazione in cui le istituzioni locali credono fortemente; con un ottimo lavoro di squadra stanno seguendo passo passo lo sviluppo del progetto, considerato una eccezionale opportunità per l’intera Regione. Ritengo opportuno che il governo italiano prenda in considerazione anche Italvolt, iniziativa imprenditoriale che può già contare sul sostegno di finanziatori privati e che ha riscosso l’attenzione da parte di alcune importanti agenzie europee. Un progetto i cui meccanismi sono già stati avviati e che, pertanto, se potesse contare anche su un concreto supporto pubblico, potrebbe mettere il piede sull’acceleratore e diventare presto operativo. La nascita di Italvolt a Scarmagno permetterebbe inoltre un’importante operazione di riqualificazione industriale e ambientale, rivitalizzando l’area del più grande stabilimento che Olivetti aveva fatto costruire in Canavese, contenendo nello stesso tempo il consumo del suolo e favorendo la transizione ecologica. Un’operazione che costituirebbe una straordinaria risorsa per lo sviluppo economico e occupazionale del territorio e permetterebbe di riportare in vita un sito che ha un profondo valore storico e simbolico”. “Il Canavese negli anni passati ha dato molto all’economia dell’Italia”, conclude la Paglia. “Pertanto penso sia doveroso che il Governo prenda in considerazione anche questa iniziativa e crei le condizioni necessarie per favorire la realizzazione di un progetto che ha tutte le carte in regola per trasformarsi in un successo fondamentale non soltanto per il Canavese, ma per tutto il Paese”.
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