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A Napoli c'è il caffè sospeso, a Strambino di "sospeso" c'è il regalo per gli ospiti dell'ospedale "Poveri Infermi"

Una bella iniziativa in clima natalizio della Croce Rossa

A Napoli c'è il caffè sospeso, a Strambino di "sospeso" c'è il regalo per gli ospiti dell'ospedale "Poveri Infermi"

Dopo aver portato Babbo Natale al Mercatino dell’8 dicembre di Cerone, il Comitato di Croce Rossa di Strambino, nell’ambito del progetto “Natale solidale 2022”, promuove l’iniziativa “Regalo in sospeso” per offrire un pensiero agli ospiti della storica casa di riposo locale “Ospedale Poveri Infermi”: chiunque può aderire acquistando un dono o lasciando un’offerta nelle attività commerciali aderenti del capoluogo e delle frazioni, che potete trovare su www.facebook.com/Cri.Strambino.

I regali saranno accompagnati da originali biglietti di auguri realizzati dagli alunni della scuola primaria di Strambino, creando così uno speciale legame fra le giovani generazioni e coloro che per tanti anni hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della nostra cittadina.

L’invito è a partecipare numerosi all’iniziativa, per un Natale migliore e ricco di significato: come sempre, insieme possiamo fare la differenza!

Il caffè sospeso

ll caffè sospeso (in napoletano 'O cafè suspiso) è un'abitudine filantropica e solidale, un tempo viva nella tradizione sociale di Napoli. Viene posto in essere dagli avventori dei bar del capoluogo campano mediante il dono della consumazione di una tazzina di caffè espresso a beneficio di uno sconosciuto.

Quando un cliente ordina un caffè sospeso, si trova a pagare due caffè pur ricevendone uno solo. In questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar può chiedere se c'è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente. Questa tradizione è stata un'usanza viva nella società napoletana per diversi anni, ma poi ha conosciuto un declino.

Secondo lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione avrebbe origine dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi, amici, o conoscenti, incontrati al bar: poteva succedere, allora, che nell'incertezza tra chi aveva consumato e chi riteneva di dover pagare per gli altri, si finisse per pagare un caffè che non era stato consumato[1]. In tal caso, non si chiedeva indietro il credito che ne scaturiva, ma si lasciava valida l'offerta a beneficio di uno sconosciuto[1]. Questa usanza faceva parte di un repertorio di gesti coesivi e solidali che erano in uso nella società napoletana, tra cui il cosiddetto "acino di fuoco", un tizzone portato sulla paletta che, nei cortili napoletani, veniva offerto da chi aveva già acceso il focolare in ore più mattiniere, a beneficio degli altri coinquilini che potevano risparmiare il consumo dei fiammiferi.

Nel 2008, lo scrittore Luciano De Crescenzo ha raccolto ed elaborato una serie di articoli di giornali, considerazioni e aneddoti sul tema, intitolandoli Il caffè sospeso.

Il 10 dicembre 2011 la "Rete del Caffè Sospeso" ha istituito la "Giornata del Caffè Sospeso" con l'appoggio di diverse associazioni culturali.

Dal primo trimestre del 2012 l'organizzazione onlus 1 Caffè cerca di riproporre questa tradizione a scopo benefico e su base volontaria.

Caffè sospeso è il titolo di un film documentario del 2017 che è stato girato in Argentina, Italia e Stati Uniti, e che prende le mosse proprio da questa tradizione.

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