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L'evento

Cantoira: i fiori dell'arte popolana lanzese ai festeggiamenti per Santa Cristina

Presentata a bordo piscina la nuova collezione dell'artista italo-vietnamita Luna Dang

La presentazione

La presentazione

A Cantoira per Santa Cristina, domenica 23 luglio, è andata in scena anche una sfilata di moda di abiti e costumi da bagno all’uncinetto disegnati e realizzati dalla stilista Italo-vietnamita Luna Dang liberamente ispirata all’Arte Popolana Lanzese.

“D’acqua di fiori e di nuvole vestita”, questo il titolo della sfilata fortemente voluta dalla Sindaca di Cantoira Franca Vivenza e proposta a bordo della piscina Acquazzurra – grazie alla collaborazione con il gestore - nell’incantevole paesaggio del piccolo comune montano della Val Grande.

L’evento ha attirato un numeroso pubblico ed ha visto anche la partecipazione dei Priori e dei portantini della Festa di Santa Cristina, oltre alla coordinatrice del gruppo Ricamare a Lanzo Renata Bogino che ha portato anche il saluto del Comitato ponte del diavolo che custodisce e promuove da sempre il Museo del Ricamo di Lanzo.

Un museo inaugurato un paio di anni fa e oggi dedicato a Ester Borla, la ricamatrice che ha dedicato la vita alla promozione di questa particolare tecnica di ricamo nata a inizi del Novecento e ispirata al ricamo ungherese a sua volta arrivato a Torino grazie all’esposizione universale del 1911.

“Il tema della mia collezione – spiega la stilista - sono i fiori, in particolare i fiori di campo, per varie ragioni. Ho sempre amato tantissimo i fiori” e del resto, il suo brand è Fioridiluna. I fiori sono la vita che rinasce e la bellezza della natura”. E in questo momento di profonda crisi sociale e ambientale, i fiori rappresentano per la stilista un messaggio positivo.

La questione ambientale è sempre affrontata come un’emergenza, come una catastrofe che dobbiamo riuscire a fermare prima che sia troppo tardi e il messaggio che arriva al nostro inconscio è qualcosa di profondamente negativo, che produce uno stato di ansia e rischia di creare la reazione opposta, con la gente che non vuole più sentire parlare del problema ambientale perché ha già i suoi problemi a cui pensare”.

C’è però un altro modo per affrontare la questione ambientale secondo Luna Dang, ovvero parlarne in modo più positivo e stimolante, riconsiderando completamente il nostro rapporto con l’ambiente naturale. “Noi stessi siamo parte dell’ambiente, come tutte le altre specie viventi, e se con le nostre azioni riusciamo a migliorare il pianeta in cui abitiamo, migliorerà anche la qualità della nostra vita”.

È quello che insegna la filosofia taoista, che bisogna vivere in equilibrio con la natura, amarla come parte di noi stessi. Ecco, quindi che i fiori che drappeggiano gli abiti di Luna Dang diventano un inno alla vita in armonia con la natura e il pianeta. Per questo, “i fiori scelti per la composizione non sono fiori speciali, ma comuni fiori di campo che non competono gli uni con gli altri ma si combinano bene con una grande varietà di forme e colori. In questo modo viene rappresentata una forma di uguaglianza sociale, dove la ricchezza viene dalla diversità”.

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