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SAN MAURIZIO CANAVESE. “San Maurizio Saturdays”, si torna al fianco dei giovani

SAN MAURIZIO CANAVESE. “San Maurizio Saturdays”,   si torna al fianco dei giovani

Giulia Gobetto consigliera comunale con delega alle Politiche Giovanili

SAN MAURIZIO CANAVESE. È pronta al debutto la nuova edizione di “SMS San Maurizio Saturdays”, il progetto che fin dal 2019 il Comune di San Maurizio Canavese dedica ai giovani e ai giovanissimi del paese avvalendosi delle competenze dell’associazione “Area G Volontari”, organizzazione torinese che da anni promuove con successo forme di solidarietà e sostegno nei confronti dei giovani. 

“SMS San Maurizio Saturdays” si rivolge ai ragazzi delle scuole medie e del primo anno delle scuole superiori. Si tratta di un progetto di aggregazione giovanile tramite una serie di attività e laboratori mirati a coinvolgere i giovani sanmauriziesi durante la delicata fase della pre adolescenza. Nel 2020, a causa del lockdown indotto dalla pandemia, il progetto era stato ovviamente ridimensionato ma non si era interrotto: gli organizzatori avevano infatti dovuto annullare il ricco calendario degli incontri previsti, sostituendolo comunque con alcune iniziative ed eventi in streaming, riscuotendo ugualmente un buon successo e offrendo una piccola ma importante opportunità di incontro e condivisione, ancorché virtuale, ai giovanissimi sanmauriziesi in un anno davvero complicato. 

Quest’anno si riparte con un progetto forte di un programma ancora più intenso per l’intera durata dell’anno scolastico 2021-2022. L’obiettivo è creare uno spazio d’incontro in cui svolgere attività insieme, trattare temi di interesse giovanile, promuovere laboratori e attività ludico-sportive per rafforzare la rete di relazioni fra i ragazzi, stimolare la partecipazione creativa, il protagonismo, la solidarietà, l’inclusione sociale e il senso di appartenenza alla comunità, oltre che fornire uno spazio di ascolto per i genitori con figli pre-adolescenti e adolescenti dove trovare un sostegno alle problematiche e alle specificità che caratterizzano questo periodo di sviluppo dei figli.

Il programma prevede dunque cinque eventi o laboratori che si svolgeranno di sabato presso Casa Marchini Ramello: dalla scuola di magia alla merenda con delitto, dall’appassionante “escape room” alla produzione di videotutorial sugli antichi mestieri del paese, fino alla grande festa conclusiva. E poi saranno organizzati tre eventi all’aperto dedicati sia ai ragazzi che alle rispettive famiglie: la Feelings Run per le vie del paese, il Super Quiz in occasione della festa patronale e i Giochi senza frontiere.  

In più, saranno organizzati quattro workshop formativi rivolti ai genitori di adolescenti e preadolescenti, per affrontare problematiche specifiche individuate dai genitori stessi, e sarà aperto uno sportello di ascolto psicologico per genitori. 

Ma non è tutto, perché da quest’anno il progetto “SMS San Maurizio Saturdays” si arricchisce di un’altra importantissima iniziativa: l’attivazione di un’educativa di strada per intercettare e incontrare i giovani nei loro luoghi di aggregazione spontanea. Un’attività che prevede il coinvolgimento degli esperti della Cooperativa Accomazzi, realtà torinese che fin dalla fine degli anni Ottanta opera sul territorio metropolitano per rispondere ai bisogni sociali ed educativi, perseguendo obiettivi di prevenzione del disagio, di comportamenti devianti, dell’emarginazione e di tutela dei minori, oltre che di promozione della coesione e del senso di comunità.  

«Con questa nuova edizione di “SMS San Maurizio Saturdays” il nostro Comune intende portare avanti con decisione e concretezza il lavoro avviato in questi anni al servizio dei giovanissimi del nostro paese e delle loro famiglie – spiega Giulia Gobetto, consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili – Si tratta dei ragazzi di quella fascia di età molto delicata che comprende la preadolescenza e l’adolescenza, durante la quale è fondamentale poter contare sul maggior numero possibile di figure di riferimento, dalle famiglie alla scuola, fino appunto alle Istituzioni. Figure chiamate, prima che ad educare, ad ascoltare. Perché solo da un ascolto diretto, immediato e aperto è possibile individuare le esigenze dei nostri concittadini più importanti, quelli così pieni di vita, di energia e di gioia di vivere, ma anche più fragili, in un’età nella quale non vanno mai lasciati soli».

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