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09 Marzo 2016 - 11:10
Carcere
Il Consiglio d'Europa promuove l'Italia sul fronte delle carceri. Le misure adottate, i risultati ottenuti sinora, e gli impegni assunti dal governo "di continuare a lottare contro il sovraffollamento carcerario in modo da ottenere una soluzione definitiva del problema" ricevono il plauso del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa.
L'esecutivo dell'organizzazione europea ha quindi deciso di dichiarare chiuso il fascicolo che aveva aperto nei confronti dell'Italia dopo le condanne al nostro Paese da parte della Corte europea dei diritti umani per lo spazio inadeguato in cui erano costretti una parte dei detenuti - meno di tre metri quadrati a testa. E che i risultati siano buoni lo dimostrano anche i dati pubblicati oggi nel rapporto 'Space' in cui viene fotografata ogni anno la situazione del sistema penitenziario dei paesi membri del Consiglio d'Europa.
La ricerca ha evidenziato che tra il 2013 e il 2014, anche se l'Italia aveva ancora un problema di sovraffollamento, la popolazione carceraria italiana ha avuto un calo record del 17,8%, e che questa diminuzione è la più grande registrata nei 47 paesi monitorati. "Questo risultato è l'effetto delle leggi introdotte in Italia tra il 2013 e il 2014" spiega Marcelo Aebe, responsabile del progetto Space. E sono proprio le leggi varate ad aver convinto il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa che l'Italia è sulla strada giusta. Anche se questo non toglie che l'esecutivo dell'organizzazione ricordi al governo che c'è ancora della strada da fare e esprime la propria fiducia nel fatto che le autorità "continueranno gli sforzi per assicurare condizioni di detenzione in conformità con quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani e dal Comitato per la prevenzione per la tortura". "La decisione del comitato dei ministri di chiudere il monitoraggio sull'esecuzione della sentenza Torreggiani è un risultato molto importante per l'Italia" afferma all'ANSA l'ambasciatore Manuel Jacoangeli. Il rappresentante dell'Italia a Strasburgo pone l'accento sul fatto che l'Italia è riuscita a dimostrare di essere intervenuta per risolvere la difficile questione del sovraffollamento in tempi molto brevi, dato che "la decisione del comitato dei ministri arriva a soli 3 anni dalla sentenza Torreggiani". La decisione del Consiglio d'Europa, dice Jacoangeli va quindi vista come "un segnale a un Paese che davanti a una sentenza complessa ha reagito in maniera estremamente rapida in un settore difficile".
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