Lo stanno vivendo i 780 lavoratori di Agile ex Eutelia.
Il 6 dicembre 2013, alla scadenza della cassa integrazione straordinaria, avevano ottenuto la cassa integrazione in deroga.
Il delirio è che pur non essendo mai stato erogata, è già in scadenza il 30 giugno.
Oltre il danno, la beffa: sette mesi senza busta paga ed oggi pure il rischio del licenziamento.
Eppure, gli impegni presi dal governo lasciavano immaginare uno scenario diverso.
E’ tutto nero su bianco e ci sono due accordi firmati da azienda, sindacati e ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico.
Solo oggi si è appreso che per sbloccare la cassa integrazione servono due decreti del ministero dell’Economia, più volte sollecitati.
I documenti, dice qualcuno, potrebbero essere stati firmati in questi giorni, ma non c’è nulla di ufficiale. Di certo restano le lettere di licenziamento inviate ai dipendenti. C’è scirtto: “Il 30 giugno verrà a scadere il periodo di sei mesi di cig in deroga e, allo stato, non sussistono prospettive per ottenere un’ulteriore proroga. Conseguentemente, le comunichiamo che si rende inevitabile procedere al suo licenziamento per riduzione del personale, con efficacia dal 1 luglio 2014″.
La perdita del lavoro è il naturale epilogo ad un dramma occupazionale e giudiziario cominciato 5 anni fa quando in Agile, piccola società del gruppo Eutelia, vengono trasferiti duemila lavoratori in forza all’azienda madre quasi tutti provenivano dalle fila della ex Olivetti. Poco dopo, la società viene venduta a Omega, che smette di pagare gli stipendi e avvia una procedura di licenziamenti collettivi.
Agile viene messa sotto custodia giudiziaria e poi in amministrazione straordinaria. Contemporanemante scattano diversi processi a Milano, Roma, Prato e Cagliari che portano sul banco degli imputati la famiglia Landi, alla guida di Eutelia, e altri manager.
L’accusa è di bancarotta fraudolenta, associazione a delinquere e aggiotaggio.
In particolare nell’ordinanza del gip, si legge che i manager “concorrevano a cagionare il dissesto della società con una pluralità di azioni dolose, tra loro coordinate e orientate alla spoliazione di Agile”.
E, mentre la giustizia faceva il suo corso, nel 2010 scattava la cassa integrazione straordinaria per i duemila dipendenti che si riducevano grazie ai pensionamenti, all’acquisto di un ramo d’azienda da parte della società Tbs e al ricollocamento di alcuni. .
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