patrizia paglia, presidente di Confindustria Canavese
Il Decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ieri, 22 marzo 2020, con il quale è stato rallentato il motore produttivo del Paese, si è reso assolutamente necessario per cercare di contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia e proteggere “il bene più importante, la vita”, come ha dichiarato il premier Conte. Le nuove misure restrittive esigono un immenso sacrificio da parte delle imprese, ma si tratta di rinunce che ci consentiranno di uscire dall’emergenza in tempi minori e ci daranno la possibilità di affrontare la ripresa più facilmente e con minori ostacoli da superare. Perché la vita tornerà alla sua normalità, non c’è dubbio. Dobbiamo però fare appello al nostro senso di responsabilità per fare in modo che tutto rientri il prima possibile e rispettare con abnegazione e grande senso del dovere le regole stabilite dal governo. Quando questa condizione eccezionale sarà finalmente superata, molto probabilmente sarà necessaria una ricostruzione, ma non ci dobbiamo spaventare. Per ripartire dopo il virus l’ingrediente essenziale è la fiducia, sin da ora. Stiamo vivendo giorni complicati e difficili, non riusciamo ancora a vedere spuntare il sole all’orizzonte, ma dobbiamo avere fiducia e pensare che arriverà il momento in cui tutto questo sarà soltanto un ricordo. Fermarsi è assolutamente necessario. Per il bene nostro, dei nostri collaboratori e delle loro famiglie e, soprattutto, per medici e personale sanitario che da settimane sono in prima linea (correndo rischi e, purtroppo, talvolta pagando con la propria vita) combattendo ogni giorno la battaglia contro questo temibile virus. Il mio invito però è quello di affrontare questo stop con positività e trasformarlo in un’opportunità facendo in modo che il tempo che ci siamo trovati improvvisamente ad avere a disposizione diventi una preziosa risorsa per tutti noi. Tempo che abbonda per chi fino a ieri aveva i minuti scanditi dalle attività quotidiane della propria impresa e adesso è sorprendentemente, quasi inspiegabilmente, fermo ad aspettare che “questa cosa” passi. Il tempo non va sprecato perché la misura corretta del tempo non è quello che passa ma quello che resta. Dunque, dobbiamo agire! Non perdiamo quindi tempo a ipotizzare date sulla fine dell’emergenza, non stiamo immobili in attesa che finalmente si superi questa pandemia, ma sfruttiamo questo momento per dedicarci a tutte quelle attività che tendiamo a trascurare presi dalle urgenze e dagli affanni di ogni giorno: ragioniamo su come ottimizzare ed efficientare i processi della nostra azienda, riorganizziamo (per iniziare almeno sulla carta) gli spazi e i layout, riflettiamo sui rischi dei prodotti maturi,valutiamo nuovi obiettivi… In buona sintesi fermiamo la produzione, ma approfittiamo di questa pausa per ricaricare la nostra mente imprenditoriale. Sono certa che, impegnando così il nostro tempo, non solo ci peserà meno l’attesa del momento in cui potremo finalmente dire di avere lasciato alle spalle l’emergenza, ma saremo pronti ad affrontare nel migliore dei modi la ripresa che ci attende.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.