L'accordo per la reindustrializzazione dell'area Embraco di Riva di Chieri è stato raggiunto: tutti i 417 lavoratori - 80 nel frattempo hanno lasciato l'azienda - passeranno dal 16 luglio al gruppo israeliano-cinese Ventures, che produrrà robot per pulire pannelli fotovoltaici e, in seguito, sistemi per la depurazione delle acque. L'intesa, raggiunta presso l'Amma a Torino, "sarà ratificata nelle prossime settimane dopo le ultime verifiche legali", spiega l'Embraco che parla di "un passo fondamentale verso la conclusione del processo di reindustrializzazione". La Ventures chiederà la cassa integrazione straordinaria per 24 mesi. I lavoratori - 90 rientreranno subito - saranno riassunti entro luglio 2020 e manterranno le stesse condizioni contrattuali e salariali. Quaranta passeranno poi all'Astelav che aspetta di definire con Finpiemonte il passaggio del capannone in cui avviare la produzione per la rigenerazione e il riutilizzo degli elettrodomestici destinati alla discarica. Ai dipendenti che firmeranno il verbale di conciliazione, Embraco corrisponderà il tfr maturato più un bonus di 9.000 euro lordi per il periodo di cig da luglio a dicembre 2018. "Sono felice per i 417 lavoratori dell'Embraco. Con loro ho vissuto fin dal primo momento la crisi e mi sono battuto per una soluzione. A loro e alle loro famiglie oggi finalmente posso fare gli auguri", afferma il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. L'ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che si è battuto per salvare i posti di lavoro è "molto felice per la positiva conclusione della vicenda. E' stato formalizzato il progetto che abbiamo negoziato con i sindacati. Dimostra che con concretezza e lavoro serio, piuttosto che con gli slogan, si combattono gli effetti delle delocalizzazioni. Ma bisogna vigilare fino alla fine". Soddisfatti i sindacati. "Finalmente si chiude in modo positivo - commentano Lino La Mendola e Ugo Bolognesi della Fiom - una vertenza durata mesi con punte drammatiche. È un successo ottenuto grazie all'impegno dei lavoratori che non hanno mai smesso di lottare". "Siamo fiduciosi sul buon esito. È stata una trattativa complicata, che però ha tracciato una linea in difesa del lavoro in Italia. Basta delocalizzazioni incontrollate", aggiunge Dario Basso, segretario della Uilm Torino.
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