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SETTIMO. Viva Garko! Viva il ficus!

“Sono emozionato come la prima volta che ho sceso la scala”. Lo ha detto un impacciatissimo Gabriel Garko a Sanremo, accompagnando Nicole Kidman sul palco dell'Ariston. Non erano passati trenta secondi che la rete lo ha caricato di improperi per quel presunto strafalcione grammaticale.   Ora, a parte il fatto che non era uno strafalcione (anche se quella “scala” singolare un po' di brividi lungo la schiena te li fa venire): di fianco aveva Nicole Kidman, mica Orietta Berti. Non so che ne pensano i leoni del web, ma se io avessi Nicole Kidman a mezzo metro probabilmente sbaverei e basta.   Comunque mettiamo pure che Garko abbia cannato la grammatica. Fa il valletto di Sanremo, non si pensava di candidarlo al Nobel per la letteratura. Ok, Garko non sarà brillante come Woody Allen e non sarà sagace come David Letterman. Però lì, su quel palco, svolge la sua bella funzione. Ornamentale. Non l'hanno mica messo lì perché sa la Gerusalemme Liberata a memoria (anche perchè secondo me non la sa). L'hanno messo lì perchè è figo. Fatevene una ragione. Rallegra l'ambiente. Come un ficus. Se volevate congiuntivi sciorinati come all'Accademia della Crusca potevate ingaggiare Umberto Eco... E poi sai come schizzava l’audience...  

lorenzobernardi@giornalelavoce.it

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