IVREA. Accoltellamento all'Eva. Assolto Daniel Bove

Assolto ai sensi dell'art. 530 comma secondo per "non aver commesso il fatto". Questa la sentenza pronunciata dal giudice Ombretta Vanini nei confronti di Daniel Bove, 33 anni, di Ivrea, originario del Brasile, inizialmente individuato come il responsabile del caos capitato alla discoteca Eva di Ivrea la notte del 24 marzo 2012. Un giovane di 26 anni, di Feletto, era stato accoltellato all'uscita dal locale. Si era poi costituito parte civile, con l'avvocato Franco Papotti, al fine di ottenere un risarcimento dei danni. Ma, nel corso del processo, nessuno ha confermato che il responsabile fosse stato Bove, al quale gli inquirenti erano arrivati dopo aver sentito molte testimonianze degli avventori. Non si è potuto appurare nemmeno, con certezza, se quella sera si trovasse davvero all'Eva. Secondo le prime ricostruzioni doveva essere scaturita una discussione per uno spintone, a quel punto Bove avrebbe ferito all'addome il felettese, portato al Pronto Soccorso con una ferita giudicata guaribile in dieci giorni. Persino il Pubblico Ministero aveva chiesto l'assoluzione, durante la discussione, giovedì scorso, per la mancanza di prove dovuta all'assenza di testimoni diretti, associandosi così alla difesa, affidata all'avvocato Pio Coda. Di diverso avviso la parte civile: "la prova non è stata trovata ma c'è – ha provato ad insistere l'avvocato Franco Papotti – ed è costituita dall'incidente probatorio del maggio 2012 davanti al Gip quando le persone raccontano, a breve distanza dall'episodio. I testi oggi nulla sanno, nulla ricordano e nulla escludono. Non hanno detto che fosse un'altra persona". In udienza, infatti, un amico della persona offesa ha ricordato soltanto che in mezzo alla folla era presente un ragazzo alto, dalla carnagione scura, un po' zoppicante. "Era stata una serata brilla, un po' alcolica" ha motivato i dubbi nel riconoscere cosa fosse precisamente successo, lui stesso colpito all'orecchio e caduto a terra.