Non c’è pace per i 297 lavoratori di Telis (di cui 170 in Canavese. L’azienda, fallita a luglio in seguito all’incendio scoppiato nel marzo 2013 presso il comprensorio industriale ex Olivetti a Scarmagno e ad alcune commesse venute a mancare tra cui quella di Telecom, ha anche sedi a Peschiera Borromeo, Roma e Pagani. La scorsa settimana, nel corso di un incontro presso il ministero delle Attività produttive, alla presenza del curatore fallimentare Mario Venezia e delle organizzazioni sindacali, si è preso atto che nessuna delle 4 proposte di acquisto giunte sul tavolo (di cui una cinese e l’altra romena), avrebbe potuto essere presa in considerazione. Dietro l’angolo c’è, insomma, la dismissione, a meno che, entro la fine di ottobre, quando chiuderà il bando, non arrivi una compratore serio e concreto. C’è da dire che secondo i sindacati, quello che manca è una risposta politica. La pensa così Alberto Mancino della Uilm Canavese e pure Fabrizio Bellino della Fiom. Impossibile scordare che Telis si porta dietro un debito da 52 milioni di euro e che a Strambino praticamente non si produce più un fico secco. Ammortizzatori E sempre la scorsa settimana in sala del consiglio si è discussa la necessità di attivare gli ammortizzatori. All'incontro erano presenti i rappresentanti dell'Agenzia Piemonte Lavoro autorizzati a procedere alle anticipazioni a fronte di una convenzione con l'Inps e le organizzazioni sindacali. "Appena siamo stati contattati dai sindacati per capire se era possibile attivare la procedura di anticipo - spiega l’Assessore al Lavoro Enrico Capirone – ci siamo adoperati per organizzare in tempi rapidi l’incontro. Questo è stato possibile grazie alla disponibilità dell’Agenzia Piemonte Lavoro che ha accettato di spostarsi presso il nostro ente per raccogliere le domande, evitando quindi ai lavoratori faticosi trasferimenti”. "Si tratta di un intervento e di una misura concreta - continua Capirone - a sostegno di un grande numero di lavoratori. Quelli che si sono presentati all’incontro di mercoledì, in quanto intenzionati a richiedere l’anticipo in attesa dei pagamenti diretti da parte dell’Inps, sono stati un centinaio”. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le modalità di erogazione dell’anticipo e i lavoratori hanno potuto già presentare la relativa domanda. La consegna della stessa garantirà, con molta probabilità, di poter già disporre dei pagamenti relativi ai mesi di luglio ed agosto entro dieci giorni. Nella peggiore delle ipotesi, invece, entro il 15 di ottobre saranno effettuati i versamenti delle due mensilità di cui sopra, oltre a quella di settembre. Dopo di che i pagamenti entreranno a regime ed entro il 15 del mese verrà effettuato l’anticipo di cassa relativo al mese precedente. Decorso il periodo massimo di sei mesi, che è il tempo per il quale interviene il meccanismo di anticipo, l’Inps procederà con i pagamenti diretti ai lavoratori per i sei mesi di cassa restanti. “Ricordiamo – sottolinea ancora l’Assessore al Lavoro Enrico Capirone – che coloro che non hanno potuto essere presenti all’incontro potranno prendere contatto con il Servizio Politiche del Lavoro per espletare l’iter”. E’ importante essere muniti dei documenti necessari per la compilazione della domanda tra cui il codice fiscale, la carta d'identità, la lettera con la quale l'azienda ha comunicato la messa in cassa integrazione, l'ultima busta paga ed il codice Iban. Per la consegna delle domande e possibile rivolgersi agli Uffici del Servizio Politiche del Lavoro di via Cardinal Fietta, 3, previo appuntamento, contattando il numero 0125/4101.
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