Cerca

IVREA. Mediapolis chiede un risarcimento di 40 milioni di euro... Si salvi chi può

IVREA. Mediapolis chiede un risarcimento di 40 milioni di euro... Si salvi chi può

Marcelli Gildo, sindaco di Albiano

Verrebbe quasi da dire “cornuti e mazziati”. Non solo non si è riusciti a portare avanti la costruzione del parco a tema “Mediapolis” che avrebbero voluto, e solo Dio sa quanto. La notizia di oggi è che i sindaci dei comuni coinvolti, sono pure costretti a pagare un avvocato per difendersi davanti al Tar. Sono Albiano, Caravino, Ivrea e Vestignè. Tirati in ballo quali soggetti sottoscrittori dell’Accordo di Programma con la Regione Piemonte e  la Provincia di Torino (ora Città Metropolitana). Tutto era cominciato nel 1999 con il finanziamento dell’iniziativa nell’ambito del “Patto territoriale del Canavese” per poi proseguire con l’approvazione da parte del Comune di Albiano (era il 7 settembre del 2001) di un Piano Particolareggiato esecutivo, con annessa variante strutturale al PRGC. Tutto bene (più o meno) non fosse che nel 2013, in conferenza di servizi arrivava il “no” definitivo alle modifiche del piano regolatore, realizzate sulla base di un accordo di programma imposto dalla Regione Piemonte. Da qui il ricorso al Tar di Mediapolis Spa che oggi, attraverso gli avvocati Amedeo Rosboch, Claudio Vivani, Alessandro Licci Marini e Alberto Marengo di Torino  chiede un risarcimento della bellezza di € 39.650.000 “per il grave danno subito e per la lesione dell’interesse legittimo ad ottenere i provvedimenti altrettanto “legittimi e favorevoli” che, come prefigurato nell’Accordo di Programma, avrebbero consentito l’avvio dell’iniziativa del parco a tema...”. “Dobbiamo resistere” scrivono nero su bianco gli amministratori di Albiano, peraltro nominando come legale di fiducia l’avvocato Massimo Occhiena di Torino. Un incarico che solo per la piccola cittadina canavesana fa la bellezza di 5 mila euro tanto per cominciare Il sindaco Gildo Marcelli ha un diavolo per capello. “Io ero uno dei sindaci che avrebbe voluto la costruzione  - ci dice - Non dovrebbero chiedere i soldi a me e agli altri Comuni ma agli ambientalisti talebani Sono loro che in questi anni si sono messi di traverso...”. Per dovere di cronaca segnaliamo che Ivrea, Caravino e Vestignè hanno deciso di non costituirsi.  

Il progetto

  Il progetto di un parco di divertimenti ad Albiano di Ivrea si era già infranto il 25 gennaio 2014 quando il Tribunale fallimentare di Ivrea aveva nominato il commissario Massimiliano Basilio. La notizia era che la richiesta di concordato presentata da Mediapolis spa era stata giudicata “inammissibile” dai giudici che avevano motivato il rigetto valutando il “troppo” tempo intercorso tra l’annuncio del progetto ed il “profondo rosso” dei conti, circa 20 milioni di passivo. Nonostante tutto questo Clear Leisure plc (ex Brainspark plc), la società capogruppo a cui fa riferimento Mediapolis, aveva fatto sapere che il progetto sarebbe andato avanti lo stesso perchè aveva in portafoglio garanzie per 12 milioni e investitori per altri 20 milioni. Però aveva anche promesso una denuncia con tanto di richiesta danni nel caso la Regione non avesse convocato una nuova conferenza dei servizi e così è stato. Del progetto, approvato l’11 giugno 2008 se ne parla in realtà già nel 1999, nell’ambito dei patti territorioali del Canavese. Tre anni dopo il piano particolareggiato del Comune di Albiano. Un’operazione enorme pari ad oltre 450 milioni di euro di investimenti e previsioni di  1.600.000 di visitatori all’anno, il tutto su un’area di 148.000 mq (con un lago di 12.000 mq.) ed un’area indoor di circa 25.000 mq attrezzata con tecnologia cinema 4D, simulatori hi-tech, dark rides ed entertainment-retail ad accesso libero con cinema multiplex di 6 sale, sala da ballo, museo del rock, ristoranti a tema ed alcuni studi televisivi. E ancora hotel 4 stelle con 342 camere, galleria commerciale, food-store. Più o meno in contemporanea la discesa in campo delle associazioni ambientaliste, contrarie alla cementificazione dell’area (Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Pro Natura Torino, Wwf Piemonte) con il dito puntato su un progetto fallimentare almeno stando al bilancio che nel 2009 chiudeva con una perdita di circa 500 mila euro (da sommarsi ai 4,5 milioni di euro degli esercizi precedenti). Totale dei debiti pari a 10.419.548 euro, un patrimonio di 6.164.500 e  un valore dei terreni (acquistati per 5.255.025) di 11.627.024. Tanti? Forse pochi per un gruppo Clear Leisure Plc, ex Brainspark plc, che vanta tra gli azionisti anche Olivetti Multiservice. Quartiere generale a Londra e decine di ramificazioni societarie. Si parte con ORH che detiene quote in Ora Hotel, Tour Operators, Ora Property Investments; poi  SIPIEM a cui fanno capo capo Ondaland e la Terra di Endora;  SO SUSHI e il segmento Sushi Restaurants Sosushi. Tra gli investimenti in corso, oltre a Mediapolis Land, anche Bibop/Geosim, Ascend Capital/Classs Finance.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori