Le ossa sono state rinvenute accanto ad alcune lapidi nel cimitero di San Mauro
La denuncia di Paola Antonetto: "Non sono stati rispettati degli obblighi di legge". L'assessore Arborea: "Situazione spiacevole, vanno individuate le responsabilità"
Cimitero di San Mauro. Zona vecchia. Un campo come gli altri, in cui dall’anno scorso hanno ricominciato a inumare le salme, dopo un cospicuo numero di esumazioni. Tutto come sempre. Tranne… Tranne un osso che sbuca dalla terra. “Ci ho messo un attimo a capire di cosa si trattasse - racconta la consigliera di opposizione Paola Antonetto -. Era un piccolo osso, simile a una pietra. Dopo un attimo di choc ho immediatamente allertato l’assessore ai servizi cimiteriali, Margherita Arborea, e lei mi ha confermato di essersi imbattuta in altre ossa, sempre in quella zona, appena un paio di giorni prima”. In sostanza, da quel campo le ossa spuntavano come funghi. Una qui, una lì. Non certo un bello spettacolo per chi va a fare visita ai propri cari, cercando nel cimitero un momento di ricongiungimento con chi non c’è più. “Una situazione davvero spiacevole, i morti meritano rispetto. E non c’entra nulla il cristianesimo: tutte le religioni del mondo rispettano i propri defunti - commenta la consigliera -. Io mi metto nei panni dei parenti che vanno a fare visita ai defunti e si trovano davanti delle ossa: una scena abbastanza macabra. E i parenti di chi in quel campo era sepolto prima di essere esumato? Quelle ossa saranno pur di qualcuno…ma di chi? Come mai sono sparse per il cimitero e non sono nell’urna? Cosa ne facciamo una volta che le abbiamo trovate?”. Il vero problema, però, è che il caso a quanto pare non è isolato. Non si tratta di un semplice incidente di percorso, insomma. Lo stesso assessore Arborea assicura di aver fatto raccogliere agli addetti cimiteriali alcune ossa in cui si è imbattuta durante un sopralluogo. “Ho immediatamente allertato la ditta che si occupa del cimitero, chiedendo spiegazioni per lo spiacevole accaduto - spiega l’amministratrice -. Ho preteso una relazione dettagliata per capire le specifiche responsabilità che hanno portato a questa situazione”. Già, le responsabilità. Ce ne sono? E se sì, di chi sono? Paola Antonetto non ha dubbi: “Quel campo, per legge, sarebbe dovuto rimanere vuoto per un paio d’anni. La normativa prevede infatti che i campi di inumazione vengano a rotazione svuotati e rimessi in condizione di poter ospitare le bare e soprattutto ri-mineralizzare le salme grazie all’apporto di nuova terra. Eppure nel terreno in questione le esumazioni sono terminate nel 2013, e le inumazioni sono ricominciate appena qualche mese dopo. Non è stata rispettata la normativa di legge”. La responsabilità, inequivocabilmente, ricadrebbe sull’assessore ai lavori pubblici. Il cui ruolo, in quel periodo, era ricoperto nientepopodimeno che da Lucrezia Colurcio, il vicesindaco. “Il che non mi stupisce - commenta Antonetto - visto che la sua sensibilità nei confronti del cimitero sanmaurese si è più volte vista in passato. In questo caso, però, è doveroso fare chiarezza sulle responsabilità: la legge parla chiaro, e per una questione di decoro e di rispetto bisogna andare fino in fondo a questa storia”.
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