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22 Aprile 2015 - 00:00
A Tavagnasco si è tenuto il primo corso di Lombricompostaggio. Un modo innovativo di smaltire il verde, utilizzando i lombrichi. Il progetto, avviato nel 2011, ha ormai preso piede, tanto che si sono tenuti incontri formativi, presso le scuole, ed un incontro pubblico, aperto a tutti, il 9 aprile scorso, presso la Chiesa della Confraternita del Gesù, dal titolo “Lombricompostaggio utilizzato nel recupero e riciclo degli scarti organici nelle amministrazioni pubbliche”. Presenti i consiglieri Nadia Morosso e Moreno Nicoletta, il Sindaco Giovanni Franchino, il produttore di Humus Giovanni Invernizzi, Nevio Perna di Legambiente, Valter Campaner del CARP, Anne Harder e Dimitri Travaglio del progetto Verde didattico. Tra il pubblico amministratori pubblici, docenti delle scuole, cittadini.
"Nel 2011 – ha ricordato il Sindaco – abbiamo avviato la prima area di Lombricompostaggio per gli sfalci e le ramaglie del verde pubblico e privato con l’intervento dell’azienda Compagnoni. Con vantaggi economici, derivanti dal basso costo d’investimento iniziale e del suo mantenimento annuale. L’humus prodotto viene ridistribuito in parte alla popolazione ed in parte utilizzato per la concimazione delle aree verdi comunali proprio durante la manifestazione di fioritura del paese, nell’ambito del concorso nazionale Comuni Fioriti".
Giovanni Invernizzi è entrato nello specifico dell’attività vera e propria che compie il lombrico per trasformare la materia organica (sfalci, ramaglie, scarti alimentari vegetali non lavorati) in humus, attraverso delle slide, ed ha mostrato vari tipi di lettiere di lombrichi realizzate da lui o in collaborazione con altri.
Perna si è riallacciato alla lombricoltura per parlare più in generale dei problemi legati ai rifìuti, della necessita di iniziare a parlare di economia circolare e non lineare (materia prima – realizzazione del prodotto - consumo – rifiuto) e a lavorare ad una società senza sprechi. Si è soffermato anche sulla necessità di passare dal sistema di tassazione a quello della tariffa puntuale basato sul conteggio reale di ogni svuotamento del cassonetto assegnato all'utente.
Infine ha parlato di compostaggio organico di comunità, con l’obiettivo di arrivare a meno di 100 kg di rifiuti all’anno per ogni abitante, considerando il fatto che nel 2014 il consumo pro capite nei comuni che fanno parte dell’SCS è stabile a 420 kg.
Resta, tra gli scogli, come ha ricordato Campaner, il fatto che il compostaggio organico comunitario non è previsto dalla legge e quindi dev'essere sempre presente un operatore destinato al controllo di coloro che utilizzano questo sistema. "Il lombricompostaggio è una valida soluzione al problema dell’abbruciamento degli sfalci e delle ramaglie che invece producono grandi quantità di diossina" ha commentato Campaner, che ha lanciato anche una frase provocatoria: “Quindi non accettiamo il piro ma va bene bruciare gli sfalci? Ricordo che il piro perlomeno ha dei filtri, chi brucia in campo non ha nulla” .
Ha concluso il suo intervento con una comparazione dei costi (di investimento e di mantenimento annuo) tra un impianto di lombricompostaggio di base (poche migliaia di euro) come quello di Tavagnasco o di Invernizzi, ed un impianto che utilizza un compostatore elettromeccanico (decine di migliaia di euro in alcuni casi anche cofinanziati dalla Regione Piemonte).
Harder e Travaglio hanno invece presentato il progetto didattico che prevede l’istruzione degli insegnanti di tutti i livelli scolastici prima con un corso teorico e poi di un corso pratico che si conclude con la realizzazione di un piccolo impianto di lombricompostaggio all’interno dei giardini delle scuole. A loro volta i docenti insegneranno il metodo agli alunni.
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