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SAN GIUSTO. Il Gruppo Misto dà vita a una lista e si presenta

SAN GIUSTO. Il Gruppo Misto dà vita a una lista e si presenta

Libonati Giuseppe, Prono Moreno e Saya Josè

Non c'è ancora un nome ma la lista, che si propone come alternativa al gruppo di maggioranza che ormai da vent'anni amministra il paese, è quasi al completo. Sarà una lista composta per la metà da uomini e per la metà da donne, tutti residenti a San Giusto.

"Persone con esperienze e competenze diverse in modo da fornire contributi eterogenei e validi" sottolinea i tre promotori. Due di loro sono componenti del "Gruppo Misto" presente in Consiglio dall'autunno scorso: Moreno Prono e Giuseppe Libonati. Il primo (che si è staccato dalla minoranza di Anna Parisch) sarà il candidato alla carica di Sindaco. Nato il 2 agosto 1950, è pensionato. Alle spalle una lunga esperienza professionale come responsabile organizzazione del personale e direttore amministrativo nel settore bancario. Libonati, classe 1975, è impiegato pubblico Gtt. Esponente locale del Partito Democratico, fino allo scorso anno è stato responsabile della segreteria amministrativa dell'assessorato alle Pari Opportunità, Contratti, Appalti, Economato del Comune di Torino, e da marzo è commissario di garanzia regionale del Pd.

Con loro c'è anche Giuseppe "Josè" Saya, classe 1967, sangiustese da pochi anni e funzionario del Comune di None, capoufficio tecnico, persona di indubbia professionalità.

"Siamo partiti in quattro, insieme a Domenico Galati che, purtroppo, ha deciso di recente di abbandonare il progetto per divergenze nella scelta del candidato Sindaco, a cui siamo arrivati, però, dopo aver consultato le altre persone della lista, i cittadini, le associazioni del paese".

Il progetto nasce con il sostegno di "Pagina Nuova", gruppo che è stato in Consiglio nel quinquennio 2009-2014, con l'obiettivo di offrire ai sangiustesi una svolta nell'amministrazione della cosa pubblica.

"Ormai la maggioranza ha esaurito le proprie cartucce – sottolinea Prono -. Bisogna dae ai cittadini la possibilità di cambiare. Quando si siede per tanto tempo nello stesso posto diventa facile dire di sì ma è difficile dire di no. Con fatti che finiscono per non corrispondere alle parole. Noi, invece, ci presentiamo pieni di buone intenzioni ma senza fare promesse eclatanti, anche perché, in caso di nostra vittoria, dovremo prima vedere che cosa erediteremo".

   

 

Trasparenza. E' la parola chiave della lista. "Vogliamo – dicono i tre promotori – che vengano messi in campo gli strumenti offerti dalla pubblica amministrazione, ed anche i nuovi mezzi tecnologici, utili ad un confronto con la popolazione sui temi importanti".

Dov'è mancata la trasparenza?

"Su molti temi – esordisce Libonati -. Limitandosi a questi sei mesi in cui io e Prono siamo stati in Amministrazione (lasciando da parte vecchie questioni come il calcio), basta pensare all'autoritarismo del Sindaco e della Giunta sulla Commissione Mensa. Abbiamo presentato una mozione chiedendo una rappresentanza di tutti i gruppi consiliari, di fronte alle critiche, numerose, che vengono dalle famiglie. La proposta è stata bocciata ma la Giunta, senza renderlo pubblico, ha nominato di suo pugno una nuova commissione, dopo le dimissioni del gruppo rassegnate da ottobre, e non ha spiegato perché risultino dei verbali, nel periodo tra novembre e gennaio, firmati da due persone non autorizzate da alcun atto deliberativo".

E poi? "E poi c'è il tema del commercio – proseguono Prono e Libonati -. Abbiamo presentato una mozione per proporre la partecipazione al bando regionale per la concessione di contributi a favore della riqualificazione del nostro centro. In Consiglio il Sindaco non ha presentato un progetto ma un blando foglio A4 colorato, tirando fuori dal cassetto, in realtà, una vecchia iniziativa che tra l'altro esclude via XV Luglio. La nostra mozione è passata all'unanimità, perché non poteva non essere approvata". Restano punti interrogativi sull'aspetto tecnico. "La Regione chiede il progetto definitivo e non un progetto preliminare- spiega Saya -. E il contributo, tra l'altro, sarebbe subito utilizzabile e resterebbe fuori dal Patto di Stabilità".

Giosi Boggio definisce la minoranza come la "macchina del fango"... "Il Sindaco parla di diffamazione, ma noi portiamo sul tavolo soltanto cifre – ribatte il Gruppo Misto -. Ci ha anche accusato di aver bloccato lo stanziamento delle borse di studio del lascito Gioannini, perché non abbiamo votato l'assestamento di bilancio (punto che non è passato mancando la maggioranza). Ma perché dovrebbe essere colpa nostra? Potevano prevederlo a bilancio preventivo, potevano fare una variazione di bilancio, come facevano negli anni precedenti. Questo è solo un tentativo di scaricare su di noi l'incapacità che hanno dimostrato di tenere unita la maggioranza".

In Consiglio Boggio, come il capogruppo di maggioranza Salvatore Amato, vi ha dipinto come dei traditori.

"Sono loro che hanno tradito il programma elettorale – risponde Libonati -, che non hanno rispettato le promesse fatte agli elettori: hanno promesso aliquote basse e han messo tasse tra le più alte della zona, non hanno rispettato il voto con un gioco di dimissioni e nomine che non si poteva più stare a vedere (Giacomo Cerutti si è dimesso per far entrare in Consiglio Fabrizio Boggio, che già alla passata tornata non aveva preso sufficienti preferenze, per cui lo avevano fatto Assessore esterno), ed è vergognoso che finora le scelte siano state prese tra quattro mura, da pochi, e noi siamo sempre venuti a sapere le notizie attraverso i giornali. Abbiamo cercato il dialogo, ma senza risultati. Non si può più tacere di fronte a tanta mancanza di trasparenza".

Che ne pensate del recente aumento dello stipendio della Boggio, da 210 euro lordi a 1900, dimezzati in quanto lavoratore dipendente?

"E' eticamente riprovevole – dicono – perché il suo grado i responsabilità è irrisorio, trattandosi in questo periodo di un'attività di semplice e ordinaria amministrazione del Comune per traghettarlo alle prossime elezioni. Non a caso abbiamo richiesto l'azzeramento dei gettoni di presenza dei consiglieri e la riduzione del dieci per cento dei compensi della Giunta".

Tra i temi importanti, da oltre dieci anni, non si fa altro che parlare del Piano Regolatore. Voi che ne pensate?

Su questo punto a parlare è Saya, uno che di piani regolatori ne sa parecchio. "La variante progettata da questa maggioranza – ricorda Saya – ha scatenato osservazioni pesanti da parte della Regione Piemonte, in particolare sulla sovrastima della crescita della popolazione e sulla disomogeneità dell'espansione edilizia. Noi proponiamo di utilizzare maggiormente strumenti urbanistici come i Pec (piani di edilizia convenzionata) in modo tale da garantire, di pari passo con lo sviluppo urbanistico, gli adeguati e necessari servizi ed opere di urbanizzazione. Centrale deve essere il recupero del patrimonio esistente anche attraverso incentivi alla popolazione (esempio sgravi sulle ristrutturazioni o contributi per il rifacimento delle facciate). Molta attenzione va riservata alle aree verdi, ludico-ricreative-sportive, valorizzando le risorse strutturali ed umane presenti a San Giusto".

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