I genitori presenti alla riunione tenutasi la scorsa settimana
Ogni anno i genitori dell’Istituto Comprensivo pagano il contributo volontario, ma per farne cosa? A cosa è servito finora e a che cosa dovrebbe servire? Sono queste le domande a cui hanno cercato di dare risposta giovedì 30 ottobre la componente genitori del consiglio d'istituto con i genitori dell’Istituto Comprensivo di Gassino. Scopo della riunione era non solo spiegare l’importanza del contributo volontario, ovvero quella somma di denaro che i genitori possono decidere di donare a inizio anno scolastico, ma reclamare il diritto come genitori di sapere con la massima chiarezza e trasparenza possibile su come questi soldi vengono utilizzati e per cosa dovrebbero essere usati. Le circolari Ministeriali sono chiare, il contributo volontario ha come obiettivo quello di arricchire l'offerta formativa. L'innovazione tecnologica, l'edilizia scolastica e l'inserimento di laboratori utili sono le principali attività per cui i soldi dovrebbero essere spesi ma, per i genitori, la poca chiarezza da parte della dirigenza non permette di conoscere gli importi. "Vorremmo sapere in dettaglio come vengono usati questi soldi, visto che i bilanci dovrebbero essere pubblicati on-line ma, ad oggi, sul sito della scuola non c'è nulla. Lo avevamo già richiesto nell'ultimo consiglio, che però non si è svolto" ha commentato uno dei membri della componente genitori. A Gassino, come in molte altre scuole, questo contributo viene unito alla quota dell'assicurazione - che è all'incirca di 7,50€ - che i genitori sono obbligati a pagare. Secondo la componente genitori qui si crea il primo problema: nel 2013, infatti, pare che parte del contributo volontario sia stato speso per coprire la quota assicurativa di coloro che non avevano effettuato il pagamento, benché obbligatorio. I dati del bilancio 2013 sono stati proiettati durante la serata ed è emerso anche che buona parte del contributo è stato utilizzato per il noleggio delle fotocopiatrici, la carta per fotocopie, l'acquisto dei libretti delle giustificazioni, la connessione internet per il registro elettronico, tutte cose per cui, secondo il Ministero, non dovrebbe essere speso. "La spesa del contributo volontario dovrebbe essere discussa anche con la componente genitori, per decidere cosa inserire nel piano dell'offerta formativa, ma ad oggi non ce ne hanno dato la possibilità" hanno aggiunto, durante l'incontro. Più tardi sono stati chiamati a raccontare la propria esperienza alcuni genitori di comuni limitrofi. "Noi a San Mauro abbiamo due istituti comprensivi. Il contributo volontario è sempre stato diviso per ogni plesso in base al numero dei bambini iscritti e ogni scuola presentava un progetto, come l'acquisto di un televisore o per il laboratorio di scienze. Noi genitori collaboriamo con insegnanti e Comune e conosciamo le dinamiche della scuola" ha detto una mamma dell'associazione Pigreco. Un papà castiglionese ha raccontato: "All'inizio abbiamo avuto anche noi problemi con il contributo volontario, ma negli ultimi anni siamo riusciti ad arrivare a una soluzione. Abbiamo fatto un'analisi dei costi di bilancio seguito da un lavoro di miglioramento fatto accanto alla dirigenza e, insieme, si è deciso di spendere i soldi per acquistare supporti elettronici per la scuola, come alcuni tablet; per quanto riguarda le spese inerenti le fotocopie abbiamo svolto un’analisi di mercato per ridurne il costo tramite un genitore che lavora nel settore. Grazie a questo intervento siamo riusciti a ridurre del 60% il costo di ogni fotocopia, e stipulare a prezzo concorrenziale un nuovo contratto di manutenzione delle fotocopiatrici sostituendo tutti i vecchi macchinari con nuovi di ultima generazione". Tra il pubblico c'era anche Paolo Cugini: "Come sindaco di Gassino posso fare poco. Nel rispetto dell'autonomia della scuola potrò solo richiedere trasparenza per i nostri contributi e sollecitare affinché i consigli d'istituto siano fatti regolarmente".
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