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25 Settembre 2019 - 02:06
“Se scompariranno le monete ci si potrà riscaldare, altrimenti ci salveranno le giacche a vento”.
A Cuorgnè Don Ilario Reges Gianas non usa tanti giri di parole: in vista dell’inverno venturo e con l’autunno già iniziato, servono soldi per pagare il riscaldamento della Chiesa parrocchiale di San Dalmazzo Martire.
Così, dal bollettino parrocchiale “Vivere Cuorgné”, lancia un appello alla comunità dei fedeli.
“Cari parrocchiani, i centesimi non ci scaldano - scrive il parroco -: di questo passo ci salveranno solo le giacche a vento. […] Le offerte raccolte negli ultimi mesi, durante le funzioni religiose dei sabati e delle domeniche si sono attestate sui 200 euro a settimana e con queste cifre non si potrà affrontare, nei mesi invernali, la spesa per il riscaldamento della Chiesa”.
Le spese di riscaldamento della Chiesa di via Tealdi sono coperte dalle offerte raccolte durante le funzioni religiose. Negli ultimi anni, però, il contributo va via via calando e, oggi, non è sufficiente per coprire i circa sei mila euro spesi per riscaldare l’edificio nella stagione invernale.
“Non vogliamo mettere le tariffe sui sacramenti come si fa in altre diocesi - chiarisce don Ilario -. A Catania, ad esempio, si pagano 500 euro per un matrimonio. C’è un precetto che invita a sovvenire alle necessità della chiesa. Ecco: forse è venuto il momento di dare concretamente una mano”.
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