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CUORGNE. Siamo costretti a lavarci nel fango

CUORGNE. Siamo costretti a lavarci nel fango

Egregio direttore, in merito all'articolo in oggetto che denuncia l'assenza del servizio idrico nella frazione Ricauda, preme evidenziare che non è mai pervenuta alla nostra azienda alcuna richiesta di allacciamento alla rete idrica da parte delle famiglie della frazione: atto fondamentale se un privato intende abbandonare la propria rete privata per allacciarsi alla rete comunale.

Siamo stati informati dell'esistenza di tale realtà, lo scorso mese di agosto, dal sindaco Giuseppe Pezzetto del Comune di Cuorgnè che ci ha posto tale problematica affinchè individuassimo un'adeguata soluzione.

In relazione a ciò i nostri tecnici hanno effettuato un sopralluogo e definito il conseguente piano di interventi, dell'importo complessivo di 80 mila euro, che prevede la posa di circa 500 metri di tubazione e la realizzazione di una stazione di pompaggio in grado di garantire la distribuzione dell'acqua nelle case della frazione Ricauda. Ovviamente tali interventi verranno effettuati solo dopo formale richiesta da parte degli utenti al numero verde Smat 800 010 010.

A completa chiarezza dei fatti evidenziamo che il titolo emozionale "Noi siamo costretti a lavarci con il fango!", strumentalmente impiegato, non corrisponde alla realtà in quanto fino ad oggi le famiglie hanno voluto servirsi di una rete privata che negli ultimi mesi, a causa dei ripetuti fenomeni di siccità, non risulta più in grado di garantire un'adeguata fornitura di acqua potabile.

Cordiali Saluti

L'AD di Smat

Paolo Romano

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