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Cronaca

Urla e insulti davanti alla scuola a Ciriè: un automobilista manda in tilt l’uscita dei bambini

In via IV Novembre, a Ciriè, davanti alla Don Bosco, uomo aggredisce verbalmente la polizia locale: scatta la denuncia

Urla e insulti davanti alla scuola

Urla e insulti davanti alla scuola a Ciriè: un automobilista manda in tilt l’uscita dei bambini

All’uscita da scuola, quando il traffico sfila tra passeggini, biciclette e saluti affrettati, basta un gesto fuori posto per incrinare un equilibrio già precario. È quanto accaduto a Cirié, in via IV Novembre, davanti alla primaria Don Bosco, dove un automobilista di circa cinquant’anni è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale dopo aver insultato gli agenti della polizia locale impegnati nella gestione della viabilità pomeridiana.

Secondo la ricostruzione, la scena si sarebbe consumata in pochi minuti ma con toni crescenti. La pattuglia stava regolando il flusso dei veicoli per garantire un attraversamento sicuro a genitori e nonni che si affollavano all’ingresso del plesso scolastico. Un servizio ordinario, eppure cruciale negli orari più delicati. In quel contesto già denso, l’automobilista si sarebbe agitato senza alcuna ragione apparente, iniziando a lanciare insulti contro gli agenti. Le voci alte hanno attirato l’attenzione dei presenti, aggiungendo confusione a un tratto di strada in cui ogni distrazione può trasformarsi in rischio.

Gli agenti hanno tentato di riportarlo alla calma, spiegando la necessità di mantenere un minimo di ordine per evitare incidenti e consentire ai più piccoli di raggiungere in sicurezza i familiari. Ma l’uomo avrebbe rifiutato il dialogo, mantenendo un atteggiamento aggressivo e rendendo impossibile qualsiasi mediazione. A quel punto la pattuglia ha proceduto con la denuncia: il cinquantenne dovrà rispondere dell’ipotesi di reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

Il presidio davanti alle scuole, spesso liquidato come un semplice “far passare le auto”, è invece uno snodo essenziale della sicurezza urbana. In quei dieci minuti scarsi, in cui si concentrano veicoli, biciclette e decine di pedoni, l’intervento della polizia locale riduce l’impatto di disattenzioni e impazienza. In strade strette come via IV Novembre, l’equilibrio tra ordine e caos è sottilissimo. È proprio in contesti così che un comportamento sopra le righe non è solo maleducazione: diventa un potenziale pericolo per chi attraversa.

Il reato contestato, previsto dal codice penale, tutela chi esercita funzioni pubbliche durante il servizio. Ma oltre al profilo giuridico, l’episodio evidenzia una fragilità più ampia: il rispetto delle regole nei momenti in cui la comunità si muove insieme. Attendere un minuto, accettare un rallentamento, abbassare i toni: piccoli gesti che evitano che un normale disagio cittadino si trasformi in conflitto.

La fermezza degli agenti, arrivata solo dopo tentativi di mediazione, è un messaggio diretto: la sicurezza collettiva viene prima dell’irritazione individuale. E davanti a una scuola, dove i bambini sono i più esposti, questo principio diventa ancora più evidente.

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