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Cronaca

Furto di Gratta e Vinci ad Arona, inseguimento fino al Verbano e quattro denunciati

Dalla tabaccheria al blocco alla Verta: 22 tagliandi vincenti recuperati, auto con targa estera e sospetti collegamenti con furti seriali

Furto di Gratta e Vinci ad Arona, inseguimento fino al Verbano e quattro denunciati

Furto di Gratta e Vinci ad Arona, inseguimento fino al Verbano e quattro denunciati (immagine di repertorio)

Un movimento rapido, lo sportello della tabaccheria che si apre e si chiude in pochi secondi, due pacchi di Gratta e Vinci sottratti mentre la titolare volge lo sguardo altrove e un’auto con targa francese pronta a ripartire. È la sequenza che mercoledì 3 dicembre ha dato il via a un’indagine lampo tra Arona, Stresa, Gravellona Toce e il Verbano, culminata con la denuncia di quattro uomini e il recupero di 22 biglietti risultati vincenti. Un episodio che si inserisce in un contesto più ampio, dove i furti di tagliandi preconfezionati si ripetono con dinamiche simili in diverse province del nord-ovest.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la sottrazione dei pacchi — del valore commerciale stimato di circa seicento euro — è avvenuta in piena mattinata, approfittando di un istante di distrazione della titolare. Le immagini della videosorveglianza mostrano due uomini che si avvicinano al bancone, prendono i tagliandi ancora imballati e abbandonano il locale con apparente tranquillità. All’esterno li attendeva un terzo soggetto, mentre un quarto era alla guida dell’auto già accesa. È uno schema noto nelle dinamiche dei reati contro gli esercizi commerciali: pochi secondi per il colpo, complicità di gruppo e una vettura pronta a sottrarsi ai controlli.

La fuga verso nord è durata poco. Attivato il sistema di lettura targhe, l’autovettura con targa francese è stata agganciata mentre attraversava Stresa e il segnale è arrivato in tempo reale alla Compagnia di Verbania, impegnata nei servizi anti-reati predatori. A Gravellona Toce un carabiniere in borghese ha notato due degli stessi uomini immortalati dalle telecamere: erano appena usciti dal bar-tabacchi del centro commerciale e si stavano dirigendo verso il veicolo. L’auto si è rimessa in marcia verso Omegna, ma numerose pattuglie hanno chiuso il cerchio, bloccandola all’altezza della galleria della Verta.

La perquisizione ha confermato i sospetti. Nascosti dietro i sedili posteriori, i militari hanno rinvenuto 22 biglietti vincenti, tutti riconducibili alla tabaccheria di Arona grazie al confronto delle matricole. Se riscossi, avrebbero fruttato circa trecento euro. L’assenza del resto dei tagliandi — presumibilmente non vincenti — porta a ipotizzare che siano stati gettati durante la fuga. Nel veicolo è spuntata anche una borsa in pelle foderata con carta stagnola, accorgimento usato per eludere sistemi antitaccheggio. È un dettaglio significativo, perché rientra in una metodologia già registrata in altri casi analoghi.

I quattro uomini, di nazionalità georgiana e domiciliati a Torino, rispettivamente di 34, 37, 43 e 47 anni, sono stati denunciati a piede libero per furto aggravato in concorso dalle sezioni operativa e radiomobile della Compagnia di Verbania. La divisione dei ruoli e l’impiego di un’auto con targa estera suggeriscono un’organizzazione mobile, capace di spostarsi rapidamente tra province e regioni, sfruttando la difficoltà — almeno temporanea — di collegare episodi che avvengono in territori diversi.

La vicenda evidenzia il ruolo decisivo delle tecnologie di controllo: dalle telecamere private ai lettori targhe, fino ai servizi preventivi predisposti dal Comando provinciale. È la combinazione fra strumenti tecnologici e presenza sul territorio ad avere consentito di chiudere l’operazione in poche ore. Nonostante il valore economico relativamente contenuto, episodi di questo tipo sono percepiti in modo forte dagli esercenti: oltre al danno diretto, c’è la sensazione di vulnerabilità di fronte a gruppi che colpiscono con movimenti rapidi e difficilmente prevedibili.

Le verifiche investigative proseguiranno nelle prossime settimane. I carabinieri stanno incrociando segnalazioni, matricole dei tagliandi e movimenti del veicolo per capire se il gruppo possa avere collegamenti con altri colpi analoghi avvenuti negli ultimi mesi nel Novarese e nel Verbano. Al momento i quattro sono indagati e valgono le garanzie di legge, compresa la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.

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