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Cronaca

Esplosione nella notte nel torinese: bancomat sradicato e banda in fuga

Boato, paura e una corsa nel buio: le indagini dei Carabinieri di Pinerolo puntano a ricostruire il colpo e individuare il gruppo responsabile

Esplosione nella notte

Esplosione nella notte nel torinese: bancomat sradicato e banda in fuga

Un’esplosione violentissima ha squarciato la quiete di Volvera nelle prime ore di martedì 2 dicembre, trasformando una notte qualunque in una scena da far west urbano. Un boato improvviso, avvertito a centinaia di metri di distanza, ha svegliato i residenti del centro storico e infranto la facciata della filiale Unicredit di via Airasca, dove una banda ha fatto saltare in aria lo sportello bancomat, sradicandolo e trascinandolo via in pochi istanti. Una manciata di minuti, quanto basta per colpire e sparire nel buio.

La dinamica del colpo è ormai chiara agli investigatori: l’esplosione è avvenuta quando le strade erano deserte, riducendo la possibilità di testimoni diretti, ma il fragore ha costretto molti abitanti ad affacciarsi alle finestre. Proprio dalle loro segnalazioni arrivano i primi elementi concreti: una vettura di grossa cilindrata, lanciata ad alta velocità verso la circonvallazione, sarebbe stata utilizzata dalla banda per la fuga immediata. Dettaglio che richiama colpi analoghi registrati negli ultimi anni nel Torinese, spesso attribuiti a gruppi che agiscono con movimenti rapidi, divisi in ruoli precisi e con una preparazione definita.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Pinerolo, incaricati dei rilievi tecnici e della messa in sicurezza dell’area. I militari hanno confermato l’uso di un esplosivo, probabilmente inserito all’interno della fessura del bancomat, una tecnica ben nota a chi indaga su questo genere di assalti. I detriti sparsi fino sull’altra lato della carreggiata e il vano completamente divelto testimoniano la potenza della carica impiegata.

I danni alla filiale sono pesanti: infissi compromessi, vetri esplosi, parte della facciata danneggiata. Impossibile, al momento, definire il valore del bottino, poiché l’istituto sta verificando la quantità di denaro presente all’interno dello sportello al momento dell’assalto. Le operazioni di quantificazione proseguiranno di pari passo con la ricostruzione delle fasi del colpo.

L’inchiesta, ora, si concentra su tre fronti. Il primo riguarda l’analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti non solo nei pressi della banca, ma anche lungo le vie di fuga. Ogni immagine potrà fornire indizi sui movimenti della banda e sull’identità dell’auto segnalata. Il secondo è quello dei rilievi tecnici sull’esplosivo: la tipologia del materiale impiegato può permettere agli inquirenti di collegare il colpo ad altri episodi già noti. Il terzo fronte, infine, punta a verificare se la banda abbia avuto appoggi logistici nella zona, un elemento frequente nelle azioni preparate con cura.

In paese resta un clima di inquietudine, acuito dall’orario e dalla violenza dell’azione. Il boato ha scosso i residenti e riacceso il tema della vulnerabilità degli sportelli automatici nelle aree urbane di piccole dimensioni, spesso meno presidiate e più esposte a operazioni lampo di gruppi specializzati. Le amministrazioni locali chiedono un rafforzamento delle misure di protezione, mentre la banca avvierà i lavori per mettere in sicurezza i locali e ripristinare il servizio, riducendo quanto più possibile i disagi per clienti e attività vicine.

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