Molestata in stazione, 15enne denuncia con YouPol: fermato 53enne sotto misura torinese

La segnalazione arriva in pochi secondi. Una ragazza di 15 anni, nella stazione di Busto Arsizio, denuncia tramite YouPol un uomo che la sta molestando e compiendo atti osceni davanti a lei. La descrizione è precisa. Gli agenti della Polizia di Stato intervengono subito.

Il sospettato, un uomo di 53 anni, italiano e senza fissa dimora, viene rintracciato in uno stabile abbandonato vicino ai binari. Secondo la ricostruzione, bivaccava lì da giorni. Il fermo porta però a un riscontro inatteso: il 53enne era già destinatario di una misura di sicurezza detentiva emessa dalla magistratura di Torino, che prevedeva il collocamento in una casa di cura e custodia per un anno.

Non avrebbe dovuto essere libero. Non avrebbe dovuto trovarsi in Lombardia. Non avrebbe dovuto trovarsi in una stazione affollata.

Gli agenti di Busto Arsizio lo accompagnano quindi alla residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Castiglione delle Stiviere, dove è stato nuovamente collocato.

Il caso riporta l’attenzione sulla gestione dei soggetti giudicati socialmente pericolosi. L’uomo era lontano dalla struttura indicata dalla magistratura torinese e si muoveva senza alcun controllo. La vicenda mostra anche la vulnerabilità delle stazioni ferroviarie e la rapidità degli strumenti digitali come YouPol, che hanno permesso di intervenire prima che la situazione degenerasse.

Resta la domanda centrale: come ha potuto allontanarsi dalla struttura in cui avrebbe dovuto trovarsi?

"Buongiorno, siamo i tecnici della caldaia" e poi svaligiavano le case: bottino da oltre 50mila euro (VIDEO)

La Squadra Mobile ricostruisce otto colpi tra Grugliasco, Pinerolo, Vinovo e Rivoli: i due indagati incastrati dai “veicoli da lavoro”

Travestito da madre morta: ora spunta un complice fuori dal Comune

Il 57enne travestito per rinnovare la carta d’identità della madre morta: spunta una presenza al suo fianco

Maxi-inchiesta sulla rete di telefoni clandestini nelle carceri: 31 indagati tra i detenuti

Perquisizioni della Dia in dodici istituti penitenziari: oltre 150 cellulari e 115 sim per mantenere i contatti con la ’ndrangheta