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Cronaca

Paura nel Sangone, ragazzo ferito e bloccato nell'acqua: salvato dai sommozzatori

Giovane salvato dalle acque gelide del Sangone: intervento eroico dei soccorritori evita la tragedia a Coazze

 Paura nel Sangone, ragazzo ferito e bloccato nell'acqua: salvato dai sommozzatori

Paura nel Sangone, ragazzo ferito e bloccato nell'acqua: salvato dai sommozzatori

Attimi di paura nel pomeriggio di oggi a Coazze, lungo il corso del fiume Sangone all’altezza dell’ex cartiera di via Sertorio. Erano circa le 18:00 quando un giovane, per cause ancora da accertare, è rimasto incastrato tra le rocce con un piede ferito, senza riuscire a uscire autonomamente dall’acqua. Immobilizzato e in stato di shock, il ragazzo ha iniziato a mostrare sintomi da ipotermia mentre l’acqua gelida continuava a scorrergli intorno.

L’allarme è scattato immediatamente e la macchina dei soccorsi si è attivata con rapidità ed efficienza. Sul posto sono intervenuti i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che si sono immersi per liberarlo, operando in condizioni complesse all’interno del letto del fiume. A supporto anche la squadra dei volontari di Giaveno, gli specialisti del nucleo SAF(Speleo Alpino Fluviale) e alcuni operatori del Soccorso Alpino.

Dopo lunghi minuti di lavoro coordinato, il giovane è stato finalmente liberato e consegnato alle cure dei sanitari già presenti sul posto con l’equipe di emergenza. In evidente stato di ipotermia, è stato stabilizzato e trasportato in ambulanza all’ospedale di Rivoli, dove ha ricevuto le cure necessarie.

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Secondo quanto si apprende, le sue condizioni non sarebbero gravi, ma l’intervento tempestivo delle squadre di soccorso ha evitato conseguenze potenzialmente drammatiche.

Le autorità stanno ora ricostruendo l’esatta dinamica dell’episodio, anche per capire se il ragazzo si trovasse nel fiume per un tuffo, un’escursione finita male o per altri motivi. In ogni caso, l’episodio riaccende i riflettori sulla sicurezza dei corsi d’acqua, spesso frequentati durante l’estate da escursionisti e bagnanti, senza che vi siano presidi fissi o sistemi di allerta rapida.

Una giornata da dimenticare, che per fortuna non si è trasformata in tragedia grazie alla prontezza e al coraggio di chi, ogni giorno, è pronto a mettere a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.

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