AGGIORNAMENTI
Cerca
12 Aprile 2025 - 17:31
carcere di Ivrea
Due micro telefoni sono stati rinvenuti ieri mattina all’interno della Casa Circondariale di Ivrea, durante un controllo di routine condotto dal Nucleo Traduzioni e Piantonamenti (NTP). I dispositivi erano stati lanciati dall’esternodell’edificio e si trovavano nei pressi della postazione della sentinella 4, ma non sono riusciti a raggiungere le mani dei detenuti.
L’episodio viene segnalato dall’OSAPP, l’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria, che sottolinea come non si tratti di un caso isolato. Il giorno precedente, nella Casa di Reclusione di Saluzzo, dieci smartphone erano stati trovati durante un’ispezione interna, in una sezione riservata a detenuti appartenenti al circuito dell’Alta Sicurezza.
Per il segretario generale dell’OSAPP Leo Beneduci, la situazione delle carceri italiane è ormai al limite:
“Le carceri sono allo sfascio: luoghi dove circolano droga e microcellulari, con un personale ridotto all’osso, chiamato a gestire un’emergenza continua”.
L’introduzione di micro dispositivi telefonici è una delle principali criticità che affligge il sistema penitenziario. Non solo perché consente comunicazioni non controllate con l’esterno, ma perché spesso è collegata a dinamiche criminali, traffici e coordinamenti illeciti.
Secondo l’OSAPP, l’organico ridotto e le condizioni di lavoro difficili rendono ancora più difficile contrastare questi fenomeni. Da tempo il sindacato denuncia una mancanza di investimenti strutturali e organizzativi, che lascia le strutture penitenziarie esposte e fragili.
Di fronte a questi segnali, l’OSAPP chiede al Governo un intervento deciso, arrivando a sollecitare la proclamazione dello stato di emergenza per il sistema penitenziario. Una misura estrema, ma che per il sindacato riflette la reale gravità di un sistema che fatica a garantire sicurezza, legalità e condizioni di lavoro sostenibili.
Il ritrovamento a Ivrea rappresenta solo l’ennesimo episodio in un contesto nazionale sempre più complesso, dove l’introduzione illegale di dispositivi tecnologici non è più una novità, ma una pratica ricorrente. E dove la distanza tra la retorica istituzionale sulla sicurezza e la realtà quotidiana degli istituti penitenziari si fa sempre più evidente.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.