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Cronaca

Torino, guerriglia anarchica: il Ministero chiede i danni. A processo anche un 78enne in sedia a rotelle

Il ministero dell'Interno parte civile nel processo per i disordini anarchici a Torino del 4 marzo 2023

Torino sotto assedio: il processo ai manifestanti anarchici e il ruolo del ministero dell'Interno

Il Ministero dell'Interno si è costituito parte civile nel processo per i disordini che si verificarono nel centro storico di Torino il 4 marzo 2023 durante un corteo di anarchici. La circostanza è emersa oggi in tribunale nel corso di un'udienza dedicata a uno degli imputati, Pasquale Valitutti, 78 anni, la cui posizione era stata stralciata all'udienza preliminare per un problema di notifica degli atti.

Nel corso della manifestazione, che era stata convocata come segno di solidarietà verso Alfredo Cospito, in quel periodo in sciopero della fame per protestare contro il regime di carcerazione 41 bis, furono danneggiate 21 automobili, cassonetti, parcometri, vetrine di banche e negozi. Sulla facciata del santuario della Consolata furono tracciate delle scritte.

colpito

Oltre al Ministero, patrocinato dall'avvocato Alessandra Simone, sono parti civili il Comune di Torino (avvocato Giuseppina Gianotti), la Gtt (avvocato Alberto Scapaticci), Reale Mutua Assicurazioni e Banca Reale (avvocato Federico Morbidelli). Come 'persone offese', che però non risultano costituite, ci sono quattro operatori delle forze dell'ordine e diciassette cittadini, tra cui numerosi proprietari di negozi e due conosciuti avvocati torinesi cui fu danneggiata la vettura.

A maggio è previsto l'inizio del dibattimento per 18 imputati, chiamati a rispondere a vario titolo di devastazione, violenza a pubblico ufficiale, violazione della legge del 1975 sulla tutela dell'ordine pubblico. Nel capo d'accusa la procura afferma che i dimostranti allestirono un vero e proprio "apparato paramilitare" in testa e in coda al corteo per preparare gli scontri con le forze dell'ordine.

Pasquale Valitutti, figura storica del movimento anarchico italiano, era presente a Torino su una sedia a rotelle (dove è costretto da tempo per via di alcuni gravi problemi fisici), e tenne un comizio. Prima dell'afflusso dei manifestanti in piazza Solferino si tenne in contatto telefonico con una compagna e, secondo gli investigatori, le fornì indicazioni sulla dislocazione delle forze dell'ordine. Oltre a concorso in resistenza a pubblico ufficiale è stato chiamato a rispondere di istigazione e apologia di atti di natura terroristica per le dichiarazioni che rilasciò nei giorni precedenti. Oggi non era in aula. La difesa ha accennato a un recente peggioramento delle sue condizioni di salute e ha chiesto di poter svolgere degli accertamenti medici sulla sua capacità di seguire il processo. Il tribunale non ha accolto la proposta e il 3 luglio valuterà se riunire il suo fascicolo a quello principale.

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