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Cronaca

Rapinatore di prostitute condannato: la storia di Christian Malagrinò

Un cuoco torinese condannato a 6 anni per rapina e violenza sessuale ai danni di prostitute ad Asti

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Rapinatore di prostitute condannato: la storia di Christian Malagrinò

Christian Malagrinò, un cuoco torinese di 42 anni, è stato condannato a sei anni di reclusione per una serie di rapine e violenze sessuali commesse ai danni di prostitute ad Asti. La sentenza, emessa nei giorni scorsi dal tribunale di Asti, ha chiuso un capitolo oscuro che ha visto Malagrinò trasformarsi da cuoco a predatore, armato di un coltello da cucina. Ma cosa spinge un uomo a varcare il confine tra la legalità e il crimine, trasformando un utensile domestico in un'arma di terrore?

Le azioni di Malagrinò seguivano un copione ben definito. Si presentava a casa delle sue vittime, tutte prostitute, con la promessa di una transazione economica. Tuttavia, invece di denaro, estraeva un coltello da cucina, minacciando le donne con frasi come "Dammi subito i soldi o ti ammazzo". La sua brutalità non si fermava alle minacce: in due casi, ha anche abusato sessualmente delle sue vittime. Le testimonianze delle donne hanno dipinto un quadro chiaro e coerente delle sue azioni, permettendo agli investigatori di collegare i diversi episodi.

In tre episodi distinti, Malagrinò è riuscito a sottrarre somme considerevoli: 800 euro a due donne e 515 euro a un'altra. In un caso particolarmente violento, ha costretto una delle sue vittime a consegnargli 3.180 euro custoditi in una cassaforte, minacciandola di morte se avesse gridato. Non soddisfatto del bottino, ha tentato di abusare sessualmente della donna, che fortunatamente è riuscita a fuggire. Questi atti di violenza e intimidazione hanno lasciato un segno indelebile sulle vittime, che hanno trovato il coraggio di denunciare, contribuendo all'arresto del loro aggressore.

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Le indagini, condotte congiuntamente dalla squadra mobile della polizia e dal nucleo radiomobile dei carabinieri, hanno portato rapidamente all'arresto di Malagrinò. Fermato mentre era alla guida della sua auto, il cuoco aveva ancora con sé parte del bottino, oltre 4.000 euro, e otto ovuli termosaldati di cocaina. Sebbene inizialmente accusato anche di spaccio di droga, è stato assolto da quest'ultima accusa durante il processo. Assistito dall'avvocato Alberto Bosio, Malagrinò ha optato per il rito abbreviato, che gli ha permesso di ottenere uno sconto di pena, risultando in una condanna a sei anni di reclusione.

La condanna di Christian Malagrinò rappresenta un passo importante verso la giustizia per le vittime, ma solleva anche interrogativi più ampi sulla sicurezza delle lavoratrici del sesso e sulla necessità di protezioni legali più forti. La brutalità delle azioni di Malagrinò e la sua apparente mancanza di rimorso sottolineano l'importanza di un sistema giudiziario che non solo punisca i colpevoli, ma che lavori anche per prevenire tali crimini in futuro.

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