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Cronaca

Auto lavata e pistola scomparsa: i misteri nel caso dell’omicidio di Giusy

Il fratello di Giuseppina Arena è indagato: «Non capisco perché tutto questo dopo due anni. Io sto male». Difeso dall'avvocato Dematteis del foro di Ivrea, è in attesa di essere interrogato

Giuseppina Arena

L'auto del fratello di Giuseppina Arena è stata lavata il giorno dell'omicidio, il 12 ottobre 2022

Il caso dell’auto di Angelo Arena lavata proprio nel pomeriggio in cui sua sorella, Giuseppina Arena, venne uccisa è uno degli aspetti che oggi sollevano i maggiori dubbi, a più di due anni da quel delitto.

Il 12 ottobre 2022, giorno del 52esimo compleanno, Giusy, la cantastorie di via Togliatti, la donna venne assassinata con tre colpi di pistola al volto, in una zona isolata sotto i piloni dell’Alta Velocità, nella frazione Pratoregio di Chivasso.

Ora, l'unico indagato per l'omicidio è il fratello, Angelo Arena, 53 anni, residente a Montanaro. Sabato scorso i carabinieri sono stati a casa sua, in via Goito, insieme alle unità cinofile.

Secondo l’informativa di garanzia, notificata dai carabinieri nella caserma di via Vialfrè a Torino, ad Angelo Arena vengono contestati non solo l’omicidio ma anche il possesso di un'arma da fuoco, una pistola che però non è mai stata ritrovata.

Dopo oltre un’ora di ricerche, gli agenti hanno prelevato alcuni vestiti di Arena e sequestrato la sua Dacia Duster, la stessa vettura che, secondo le indagini, l’uomo avrebbe fatto lavare proprio nel giorno dell’omicidio. Alcune telecamere di sorveglianza lo avrebbero ripreso mentre si occupava di questa operazione. Gli inquirenti, coordinati dal pm di Ivrea Alessandro Gallo, sperano di trovare tracce biologiche o altri elementi utili all'interno dell’auto.

Giuseppina Arena e il fratello Angelo, nel cerchio, il giorno del funerale

Già pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Giusy, Arena era stato sottoposto allo stub, ma i test non avevano rivelato tracce di polvere da sparo né sul corpo né sui suoi abiti. La vittima era stata uccisa con tre proiettili calibro 7,65, rinvenuti accanto al suo corpo, colpi che avrebbero dovuto lasciare tracce di particelle tipiche dell'uso di un’arma da fuoco.

«Non capisco perché tutto questo dopo due anni. Io sto male», ha dichiarato Angelo Arena affacciato dal balcone di casa sua qualche giorno fa. Al momento, l’uomo non è stato ancora interrogato e anche il suo avvocato, Daniela Dematteis, del foro di Ivrea, attende di poter visionare gli atti dell’indagine.

Il mistero attorno alla morte di Giusy rimane, con tanti punti oscuri. Il corpo della donna, trovato accanto alla sua bicicletta, aveva sollevato interrogativi fin dall'inizio. Gli inquirenti hanno esplorato varie piste, inclusa quella legata a una possibile eredità della madre, stimata intorno ai 120 mila euro, che avrebbe potuto generare tensioni in famiglia. Tuttavia, sia Angelo che suo figlio hanno sempre dichiarato che non ci sono mai stati litigi per questioni di denaro.

Perquisizioni a casa della vittima pochi giorni dopo l'omicidio

Giuseppina Arena viveva in un appartamento ATC al piano terra di una palazzina al civico 66 di via Togliatti a Chivasso, alloggio che è stato nuovamente perquisito lo scorso marzo. Condivideva quelle poche stanze con i suoi otto gatti e due cani. «Giusy cantava», hanno sempre raccontato i vicini.

E attraverso il canto raccontava episodi dolorosi del suo passato...

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