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La truffa del "finto" asfalto in Canavese: "Io ci sono cascato, ho speso 12 mila euro"

Una banda che promette di vendere materiale di qualità e invece è tutta una fregatura

La truffa del "finto" asfalto in Canavese: "Io ci sono cascato, ho speso 12 mila euro"

Immagine di repertorio

Negli ultimi tempi, imprenditori di Leinì, Caselle e Mappano sono caduti vittime di una sofisticata truffa conosciuta come quella del "finto" asfalto. Una banda di truffatori, spacciandosi per venditori irlandesi, ha ingannato diverse persone, promettendo asfalto di alta qualità a prezzi vantaggiosi, solo per consegnare un materiale completamente inadeguato e di pessima qualità.

M.T., un imprenditore locale, ha raccontato la sua esperienza, avendo subito un danno economico significativo. "Mi hanno convinto ad acquistare quello che sostenevano essere asfalto avanzato da altri lavori. Purtroppo, il materiale fornito era di bassa qualità e non aderiva per niente," ha spiegato M.T. "Dopo aver pagato 12 mila euro in contanti, mi sono reso conto che era tutto una truffa. Hanno rilasciato persino una fattura, ma il giorno dopo era già impossibile contattarli per reclami".

La banda opera con grande astuzia, convincendo le vittime della genuinità del loro affare, per poi sparire una volta incassato il pagamento. M.T. racconta di aver sventato personalmente altri tentativi di truffa simili, e di essere in contatto con un avvocato per avviare una pratica di richiesta danni.

"Volevo solo rifare il cortile della mia azienda, risolvere alcune problematiche strutturali, ma ora mi ritrovo con un doppio danno," ha aggiunto M.T. con evidente frustrazione. Ora, l'imprenditore si appresta a formalizzare la sua denuncia ai carabinieri, sperando di recuperare almeno una parte del denaro perso e di mettere in guardia altri possibili futuri obiettivi di questa banda.

Questi episodi hanno messo in allarme le comunità locali, spingendo le autorità e gli imprenditori a prestare maggiore attenzione. Gli esperti consigliano di verificare sempre l'autenticità delle offerte ricevute e di non effettuare pagamenti in contanti senza adeguate garanzie.

Parliamo di un raggiro diffuso da molti anni come leggiamo sul sito Butac

Il modus operandi della truffa è sempre lo stesso. Un soggetto – in tutti i racconti sostengono abbia accento inglese – ci avvicina sostenendo di essere al lavoro in zona e di avere dell’asfalto che avanza, asfalto col quale potrebbe rattoppare delle buche che vede in una nostra proprietà. Con la scusa che si tratta di asfalto avanzato e che si tratterebbe di un piccolo lavoro, giusto per non dover sprecare quel materiale, ci viene detto che la richiesta economica è poca cosa.

E questo è il racconto di pochi giorni fa (febbraio 2024) in provincia di Livorno: 

È sconsolato, Giacomo Salvadori, mentre guarda a terra pensando a com’è ridotto il suo piazzale. "Asfaltato interamente, contro la mia volontà e per giunta male. Guardi, questo asfalto si sgretola– racconta –. Il tutto a opera di una decina di persone che hanno fatto il lavoro senza che io potessi fermarli. Poi mi hanno chiesto 11mila euro". E Salvadori che ha fatto? "Non ho pagato e ho sporto denuncia in questura. E adesso dovrò risistemare tutto il piazzale, che versa in pessime condizioni".

La cosa che però lascia un filo allibiti è che dai racconti che si leggono sui quotidiani la truffa viene fatta da anni, e i soggetti coinvolti sono stati identificati ben più di una volta. Come è possibile che siano ancora liberi di agire sul nostro territorio?

Speriamo che averne parlato anche noi possa contribuire alla diffusione dei fatti, e che siano sempre di più coloro che sentendosi proporre un affare del genere invece che accettarlo chiamino le autorità… magari senza dirlo al truffatore, così da coglierlo con le mani nel sacco.

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