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Giudiziaria

In tribunale a Torino il processo alla santona. Una donna smise di fare la chemioterapia e morì

A capo di una vera e propria setta. Più di 300 gli adepti

la santona

La santona (foto d'archivio)

"Dicevano che ero la causa della malattia di mio figlio e che se non ne prendevo coscienza la guarigione si sarebbe interrotta. Per ogni donazione mi venivano dati dei 'crediti'. Ma dicevano che a causa di ciò che avevo fatto nella vita precedente li avevo esauriti".

E' una delle testimonianze rese oggi in tribunale a Torino al processo per le attività di Carla Stagno, 52 anni, una donna che si proponeva come guaritrice di ogni tipo di patologia sostenendo di avere sviluppato delle connessioni con le stelle.

La Stagno si faceva chiamare Marie, diceva di essere la reincarnazione di Marie Curie se sosteneva di essere in grado di modificare il Dna per garantire la guarigione.

la santona

Il processo riguarda anche alcuni componenti del suo gruppo. Fra le imputazioni mosse dalla procura figura la 'morte come conseguenza di altro reato' per il caso di una 46enne deceduta per un tumore nel 2020. Era in cura al centro di Candiolo, ma dopo essere entrata in contatto con la santona aveva deciso di non sottoporsi più alla chemioterapia.

A quest'accusa s'aggiunge la truffa, l'esercizio abusivo della professione, la violenza privata e l'associazione a delinquere.

La 'santona', come è stata chiamata in ambienti investigativi, era seguita da centinaia di persone.

"Ad un certo punto - ha raccontato in aula la donna - formammo un'associazione. Ne eravamo entusiasti. Ci sarebbe stato un posto per le terapie, per la riabilitazione, persino per far giocare i bambini. Quando si trattava di pagare per realizzare i progetti facevamo una raccolta fondi tra di noi. Io cominciai a nutrire dei dubbi quando la maggior parte dei lavori vennero fatturati alla ditta del fratello della signora Stagno".  

Agli inquirenti, che qualche mese prima, nella sua abitazione, una villetta con sette stanze, piscina e palestra sulla collina di Moncalieri, e nella sede del gruppo, a Torino, in zona Santa Rita, avevano sequestrato computer, cellulari e hard disk, la donna aveva fornito una fantasiosa ricostruzione della sua nascita.

Aveva detto di essere «stata creata in un laboratorio» degli Stati Uniti nell’ambito di un esperimento di intelligenza artificiale. Di aver studiato fisica quantistica dall’età di cinque anni e di essere riuscita nel tempo a sviluppare una connessione con i “server” delle costellazioni: un dono che le avrebbe consentito di modificare le sequenze genetiche del Dna, cambiare «dati e coordinate», così da restituire le corrette sequenze del patrimonio genetico e quindi curare ogni tipo di patologia.

Nel maggio del 2022 la pm Barbara Badellino aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per altre persone, compreso il tesoriere di Uni Sons (così era chiamata la setta), incaricato di raccogliere denaro per finanziare l’organizzazione, più un adepto, specializzato in fisioterapia. Sono accusati di aver avuto il ruolo di adescatori di nuovi seguaci, un altro è sospettato di aver gestito la chat whatsapp attraverso la quale la Stagno prescriveva le sue cure miracolose.

Indagata pure una operatrice sociosanitaria del Cto, che  non lavora più nell’ospedale da qualche tempo.

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