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Cronaca
11 Novembre 2023 - 09:28
Ai minori, indagati in stato di libertà, sono stati sequestrati computer e telefoni cellulari; ad uno anche alcune repliche di armi softair, un pugnale con impressi effigi e simboli del nazismo
Ci sono anche due minorenni italiani nel network di estremisti di destra attivo in tutta Europa, smantellato con un'operazione internazionale coordinata da Eurojust ed Europol.
I due erano particolarmente attivi nella pubblicazione di frasi d'odio xenofobe e antisemite.
Ai minori, indagati in stato di libertà, sono stati sequestrati computer e telefoni cellulari; ad uno anche alcune repliche di armi softair, un pugnale con impressi effigi e simboli del nazismo e riproduzioni di segni distintivi delle forze di polizia.
Sei i Paesi interessati dall'operazione (Belgio, Croazia, Germania, Lituania, Romania e Italia), diversi i membri del gruppo perquisiti e cinque gli arrestati, distribuiti su tutto il territorio europeo in una rete occulta, "pronta a commettere in ogni momento atti violenti contro ebrei, musulmani e chiunque fosse considerato di 'razza inferiore'", informa la Polizia.
Sulle chat, contraddistinte da una forte proiezione alla violenza, erano stati pubblicati veri e propri manuali per l'attacco e il sabotaggio delle infrastrutture critiche nonché istruzioni per la fabbricazione di armi ed esplosivi.
La pubblicistica estremamente accattivante, composta da grafiche moderne e contenuti multimediali di devastante impatto visivo, prosegue la Polizia, sono risultati tra i fattori aggregativi più insidiosi soprattutto per i partecipanti più giovani.
Inequivocabili i motti del gruppo come ad esempio "Join us, Kill with us", "Fight with us, die with us, kill with us Kill the enemies of the white race", nonché il ricorso ai simbolismi di sigle accelerazioniste e neonaziste quali ad esempio la svastica, la "skull mask" e il "sole nero".
E' stato rilevato poi un vero e proprio 'culto' da parte dei partecipanti verso suprematisti che negli anni si sono resi responsabili di gravi attentati terroristici, come la strage di Utoya del 2011 e quella di Christchurch del 2019.
L'inchiesta è della Procura di Torino
In Italia, l'attività ha visto impegnati per diversi mesi gli investigatori del Centro operativo sicurezza cibernetica della Polizia Postale e della Digos di Torino, diretti dalle Procure per i minorenni di Torino e Salerno, con il coordinamento della Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo e, per i profili di carattere operativo, della Direzione centrale della Polizia di prevenzione e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
I due minorenni italiani erano transitati inizialmente all'interno del network e in seguito erano fuoriusciti per aderire a un altro gruppo Telegram di matrice neo-nazista, attestato su posizioni più teorico-ideologiche e meno militanti sul piano operativo.
Le indagini, attraverso l'analisi dei dispositivi digitali, proseguiranno per ricostruire le diramazioni ancora occulte del network.
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