AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
20 Ottobre 2023 - 09:48
Uno dei cuccioli tenuti a Chivasso
Racket dei cani online: scoperto allevamento abusivo con 100 animali (e tanti cuccioli) tenuti in gabbie piccole e con pochissima luce. Maxi operazione dei carabinieri, che scoprono un allevamento abusivo in un capannone di Chivasso. Tre indagati.
A seguito di attività di indagine svolta d’iniziativa dai militari del Nucleo CC CITES di Torino, la Procura di Ivrea ha disposto una perquisizione presso un immobile di Chivasso.
Tre gli indagati, tutti di origine italiana, senza la prevista autorizzazione sanitaria e legale: gestivano, all’interno di un capannone nelle pertinenze dell’immobile oggetto di perquisizione, un allevamento abusivo di cani a scopo di lucro.
All’interno dei locali oggetto di perquisizione, i militari del Nucleo CITES coadiuvati da militari del Gruppo CC Forestale di Torino e, per le competenze tecniche, da medici veterinari dell’ASL TO4, rinvenivano oltre 100 cani meticci, tra cui numerose fattrici con cuccioli, detenuti in box e gabbie metalliche in condizioni igienico sanitarie, di areazione ed illuminazione critiche.
Gli animali, come emerso nel corso delle indagini svolte, seppur privi della certificazione genealogica (PEDIGREE), venivano commercializzati e pubblicizzati sui principali siti di e- commerce, come “di razza pura”, con prezzi di vendita che variavano tra i 400 ed i 1500 euro.
Ecco come venivano tenuti i cuccioli nel capannone dove è stato scoperto un racket di cani
Tutti gli animali, viste le inidonee condizioni di detenzione accertate dall’ASL, sono stati sequestrati insieme a documentazione fiscale e sanitaria, certificativa dell’attività di commercio illegale posta in essere dagli indagati.
Sono stati sequestrati anche oltre 10 mila euro in banconote di diverso taglio, considerate quali proventi della commercializzazione illegale degli animali.
I reati ipotizzati sono la detenzione di animali d’affezione in condizioni incompatibili alla loro natura e produttivi di gravi sofferenze e la frode nell’esercizio del commercio, per la vendita di animali di origine, razza o tipologia differente da quella dichiarata.
Nel corso delle attività di perquisizione, è emersa inoltre, la detenzione da parte di uno degli indagati di diversi esemplari di tartarughe terrestri italiane (Testudo hermanni) in assenza della prevista documentazione.
L'intervento dei carabinieri che ha permesso di smascherare il racket degli animali
Le tartarughe sono state sequestrate dai militari del Distaccamento Carabinieri CITES di Caselle, intervenuti sul posto, che hanno proceduto contestualmente alla segnalazione del responsabile all’Autorità Giudiziaria, per il reato di cui all’art. 1 comma 1 lettera f) della Legge 150/92. Questa specie di tartaruga rientra tra le specie della fauna e della flora selvatiche in via di estinzione consentendone la detenzione o commercializzazione solo attraverso una opportuna documentazione che ne attesti la legale acquisizione.
Il procedimento è in fase di indagine e le responsabilità sono pertanto in fase di accertamento.
Il Nucleo Carabinieri CITES di Torino, al fine di contrastare il commercio illegale degli animali d’affezione, che in molte circostanze corrisponde alla commissione di reati contro il sentimento degli stessi, rende noto che l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 135/2022, ha stabilito che chiunque venda o regali animali d’affezione, tra cui cani e gatti, è tenuto a riportare il loro numero di microchip e di certificazione medico veterinaria. Questo anche se la commercializzazione avviene su e-commerce.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.