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Cronaca
19 Ottobre 2023 - 20:00
(foto d'archivio)
Allarme cromo nell'aria e scuola chiusa due giorni per timore di inquinamento ambientale.
Tutto è successo oggi pomeriggio intorno alle 16,30 durante le operazioni di smaltimento del cromo che la Cr.G di via fratelli Berra 14 ad Ozegna, stava eseguendo.
Un'operazione di routine per questa azienda che si occupa di cromature, eseguita con l'intervento di una ditta specializzata proprio nello smaltimento del cromo. Oggi, però, qualcosa non ha funzionato.
Durante l'operazione di sversamento dalle vasche dei bagni che contengono il liquido, alla cisterna, la temperatura si è elevata.
Dalle vasche si è innalzata una nube di vapore e, appena gli operatori se ne sono accorti, hanno chiamato i vigili del fuoco.
Ad intervenire è stato il Nucleo NBCR. Si tratta dello speciale dipartimento nucleare - biologico - chimico – radiologico
Arrivati sul posto e constatata l'anomala alterazione, i pompieri hanno chiesto l'intervento dell'Arpa per le misurazioni.
"I risultati arriveranno domani mattina" dichiara preoccupato il sindaco di Ozegna Sergio Bartoli.
Quella è un'area industriale, ma a preoccupare il primo cittadino è il fatto che proprio alle spalle dell'azienda, in via San Rocco, vi è la scuola primaria Mattè Trucco.
Il primo cittadino, che sul posto ha inviato anche la Polizia Municipale, dichiara: "In via cautelativa ho deciso di chiuderla".
Niente lezione per due giorni nelle cinque classi della scuola Primaria del paese chiusa con un'ordinanza appena emessa dal Comune.
Domani, venerdì 20 ottobre e sabato 21, circa 80 bambini resteranno a casa per evitare rischi.
"Ribadisco che si tratta di una decisione cautelativa - dice il sindaco -, ma finché l'Arpa non mi dirà che non ci sono pericoli i bambini resteranno a casa. Le verifiche della qualità dell'aria sono importanti. Il rischio di un'emergenza sanitaria, comunque esiste".
IL SINDACO SERGIO BARTOLI E' PREOCCUPATO
Per quanto riguarda il resto della popolazione, il primo cittadino esclude che possano esserci pericoli.
"Fortunatamente quella è un'area industriale e la nube di vapore si spera che si sia subito dispersa. L'Arpa sta continuando a monitorare la temperatura del cromo che si è surriscaldato. Per ora sembra tutto sotto controllo. Domai sapremo di più" rassicura il sindaco Bartoli.
Dalle prime risultanze, sembrerebbe che l'incidente si sia verificato a causa di un residuo contenuto nei bidoni all'interno dei quali doveva essere smaltito lo scarto di produzione. Ciò avrebbe creato una combustione che ha alterato la temperatura dell'acido cromico.
Non ci sarebbe un rischio incendio, ma solo di un'ulteriore evaporazione della sostanza chimica.
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