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Cronaca

Lavoratori in nero e irregolarità: 34 mila euro di multa

I controlli da parte dei Carabinieri

Lavoratori in nero e irregolarità: 34 mila euro di multa

Nel mese di giugno 2023, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale Carabinieri di Torino, hanno svolto una serie di controlli volti al rispetto delle vigenti normative in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché al contrasto del fenomeno del lavoro in nero.

I controlli preventivi  in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro si inquadrano nei compiti dei Nuclei Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri presenti  in tutta Italia a livello provinciale.

Le verifiche ispettive sono state effettuate nel torinese ed in particolare nel territorio ricadente nella competenza del Comando Compagnia Carabinieri di Venaria Reale (TO), quattro gli esercizi commerciali sanzionati amministrativamente.

In uno di questi, a Mappano, è scattato il deferimento del titolare per gravi mancanze in materia di sicurezza,  i militari hanno constatato violazioni di carattere penale, in particolare la mancata costituzione del (RSPP), Servizio di Prevenzione e Protezione, è scattata per il trasgressore l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza e per impiego di personale in nero.

In tutti e quattro gli esercizi commerciali è stata riscontrata la presenza di lavoratori in nero, complessivamente è stata verificata la posizione lavorativa di 53  lavoratori impiegati in svariate attività(ristorazione, bar, piccole aziende artigiane), di questi 8 sono risultati completamente in nero e dovranno quindi esser assunti dal periodo risultato “sommerso”, oltre al pagamento delle sanzioni previste per il datore di lavoro. Le sanzioni comminate ammontano a 34 mila euro.

La riapertura delle attività colpite dai provvedimenti di sospensione potrà quindi avvenire solo al ristabilirsi delle idonee condizioni di sicurezza ed all’assunzione del personale impiegato senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

IL LAVORO NERO IN ITALIA: ECCO I DATI

Il lavoro nero è un fenomeno diffuso e preoccupante che affligge l'Italia da molti anni. Rappresenta una pratica illegale in cui i lavoratori sono impiegati senza contratti regolari e senza alcuna forma di tutela sociale. Non solo questo mette a rischio i diritti dei lavoratori, ma ha anche un impatto negativo sull'economia e sulla società nel suo complesso.

Secondo gli ultimi dati disponibili, il lavoro nero in Italia rimane un problema significativo. Nel 2021, l'Istat ha stimato che il tasso di lavoro sommerso nel paese era del 12,4%, indicando che oltre 3,2 milioni di persone erano coinvolte in lavori non dichiarati. Questo rappresenta un aumento rispetto al 2019, quando il tasso di lavoro nero era del 12,1%.

Le ragioni del persistere di questo fenomeno sono molteplici. Uno dei motivi principali è l'alto livello di disoccupazione, che spinge molte persone a cercare lavoro a qualsiasi costo, anche se in condizioni illegali. Inoltre, il lavoro nero può offrire vantaggi sia per i datori di lavoro che per i lavoratori stessi. I datori di lavoro possono evitare di pagare tasse e contributi previdenziali, riducendo così i costi, mentre i lavoratori possono ottenere un reddito immediato senza dover affrontare la burocrazia e le responsabilità che derivano da un lavoro regolare.

Tuttavia, i danni causati dal lavoro nero sono numerosi e significativi. In primo luogo, il lavoro nero priva i lavoratori di importanti diritti e protezioni. Questi lavoratori spesso non hanno accesso all'assistenza sanitaria, alle pensioni o ad altri benefici sociali. Inoltre, lavorare in nero impedisce loro di accumulare contributi previdenziali, rendendo incerta la loro sicurezza economica nel futuro.

In secondo luogo, il lavoro nero ha un impatto negativo sull'economia nazionale. Le attività illegali sfuggono al controllo fiscale e riducono le entrate dello Stato, influenzando negativamente la capacità di finanziare servizi pubblici essenziali come l'istruzione, la sanità e le infrastrutture. Inoltre, il lavoro nero crea un ambiente di concorrenza sleale per le imprese che rispettano le leggi, mettendo a rischio la sopravvivenza di queste ultime e distorcendo il mercato del lavoro.

Infine, il lavoro nero alimenta l'iniquità sociale. Le persone coinvolte in lavori non dichiarati spesso vivono in condizioni di sfruttamento e sono esposte a rischi per la loro salute e sicurezza. Questo fenomeno colpisce in particolare i lavoratori più vulnerabili, come gli immigrati e le donne.

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