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Trino
07 Giugno 2023 - 11:34
Cristian Martinelli aveva 34 anni
Oltre 35 anni di condanna: è la somma delle pene chieste per gli imputati dell’omicidio di Cristian Martinelli, il 34enne di Trino morto il 16 ottobre scorso all’ospedale di Casale Monferrato in seguito a un pestaggio. Il pubblico ministero Anna Caffarena ha chiesto, con l’accusa di omicidio preterintenzionale e rapina, 11 anni di pena per Nicolae Capstrimb; 9 anni la richiesta per il 18enne Bilal Zabori, 8 anni e 6 mesi per la 21enne Janet Di Perri, 7 anni per Yasser Ait Bennacer, anch’egli diciottenne. Era stato arrestato anche un altro ragazzo, un minorenne, di cui si occupa però la procura dei minori di Torino: si andrà in aula nelle prossime settimane.
Secondo gli inquirenti - le indagini sono state condotte dei carabinieri di Casale - il branco avrebbe incrociato Martinelli in stazione. Janet Di Perri lo ha spinto violentemente, poi Zabori gli ha strappato gli occhiali da sole che indossava: un modello Versace da 380 euro a cui Martinelli era molto affezionato perché ricevuti in regalo della madre. La vittima ha allungato le mani provando a riprenderseli ma Zabori lo ha colpito con un pugno facendolo finire a terra. A questo punto sarebbe partita l’aggressione fatale: Martinelli a terra è stato colpito da calci alla testa, al tronco, alla schiena e alle gambe da Zabori, Bennacer e dal minore fermato. Poi Nicolae Capstrimb ha usato una spranga di ferro.
Il 34enne era stato soccorso e portato all’ospedale Santo Spirito di Casale, dove è morto due giorni dopo in seguito alle lesioni riportate nel pestaggio. Bilal Zabori davanti al giudice aveva dato una versione differente dell’accaduto: aveva ammesso di avere preso gli occhiali da sole a Martinelli, che per riprenderseli lo ha afferrato; a quel punto sarebbe intervenuto Capstrimb, che sarebbe finito a terra con Martinelli. Il moldavo lo avrebbe colpito più volte per poi infierire anche con una spranga. Zabori ha detto che dopo essersi liberato dalla presa di Martinelli si è allontanato, senza toccarlo.
Capstrimb nelle scorse settimane aveva fatto pervenire una lettera di scuse rivolta ai famigliari di Martinelli, che si sono costituiti parte civile nel processo partito negli scorsi mesi dopo un’indagine lampo che aveva portato dapprima all’arresto di Capstrimb e poi degli altri ragazzi del branco, ritenuti fin dalle prime battute responsabili della morte di Martinelli. In molti, fra testimoni e pendolari, subito dopo l’omicidio avevano puntato il dito contro un gruppetto di ragazzi che da alcune settimane infastidiva i passeggeri nella zona della stazione ferroviaria di Casale. La sentenza è attesa per luglio.
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