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Cronaca
24 Gennaio 2023 - 23:41
Carabinieri (immagine d'archivio)
Dopo 3 giorni al CTO di Torino, nel pomeriggio di martedì 24 gennaio è morto Roberto Montrucchio, il commerciante gassinese di 46 anni che sabato 21 gennaio aveva tentato il suicidio sparandosi un colpo in testa.
Il fatto era avvenuto durante la mattinata di sabato scorso. Montrucchio aveva deciso di recarsi in un prato in Strada Valle Maggiore a Bussolino, frazione di Gassino Torinese. Sulla strada che va verso Rivalba, oltre il ristorante De Filippi si trova uno spiazzo verde, relativamente isolato, ed è proprio in quell’area che il commerciante ha tentato di togliersi la vita. Alcune indiscrezioni affermano che l'arma utilizzata sia stata una sparachiodi.
Il prato attorno a Strada Valle Maggiore, dove Montrucchio ha tentato di togliersi la vita lo scorso fine settimana.
L’allarme era stato dato da un uomo che, scendendo in macchina da Rivalba, aveva notato una vettura abbandonata a bordo strada e il corpo di una persona stesa a terra. Immediatamente allertate le autorità, Montrucchio è stato trasportato al CTO con l’elisoccorso: in condizioni critiche, l’uomo è rimasto ricoverato per 3 giorni e, nel pomeriggio di oggi, si è spento.
Sembra che il gassinese non abbia lasciato nessuno biglietto o lettera, e sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere questo gesto si sta ancora cercando di fare chiarezza.
46 anni. Una persona troppo giovane, e una storia tremenda alle spalle. 5 anni fa, tragicamente, il commerciante aveva perso la figlia di 13 anni, Beatrice, morta a seguito delle ferite riportate in un incidente stradale.
Era la sera dell’8 novembre 2017, e una Mini Cooper (a bordo della quale si trovavano Montrucchio, Beatrice, la madre e un amico di famiglia) si schiantava lungo la Strada Provinciale 97 tra Gassino e Rivalba, finendo contro un’altra vettura e terminando la sua corsa nel campo adiacente. Vani i tentativi di salvare la giovane Beatrice, spentasi all’ospedale Giovanni Bosco di Torino.
L'incidente dell'8 novembre 2017
“Quella sera guidavo io” aveva affermato Montrucchio in fase di processo di fronte al Tribunale di Ivrea: nel 2021 l’uomo aveva ricevuto una condanna ad 1 anno e 8 mesi per omicidio stradale, più revoca della patente, andando per altro a far cadere le accuse rivolte alla madre Irene Bono, che inizialmente si pensava fosse al volante.
Una storia tragica, ricordata da tutti i cittadini della collina. Il cordoglio da parte dei gassinesi, arrivato principalmente tramite social, negli scorsi giorni è stato copioso, a simbolo di una comunità che non ha dimenticato i fatti di 5 anni fa.
Roberto Montrucchio lascia la compagna Irene Bono; al momento, le date di rosario e funerale non sono ancora state divulgate.
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