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Chivasso
02 Agosto 2025 - 08:00
Chivasso e Venaria, due realtà urbane al centro del dibattito politico sulla stretta all’alcool.
Mentre a Chivasso infuriano le polemiche sull’ordinanza che limita la vendita serale e notturna di alcolici, a pochi chilometri di distanza, a Venaria Reale, la stessa misura – anzi, più dura – è già in vigore. Eppure, nessuna protesta, nessuna levata di scudi, nessuna dichiarazione scandalizzata. A denunciarlo è il socialista chivassese Marco Riva Cambrino, che accusa apertamente Forza Italia di “ipocrisia politica e incoerenza totale”.
Rivolgendosi alla nostra redazione, l’attivista socialista ha evidenziato con fermezza la contraddizione: “A Chivasso, la capogruppo di Forza Italia Clara Marta attacca l’ordinanza comunale definendola ‘discriminatoria’ e ‘fuori dal mondo’ – osserva Riva Cambrino – mentre a Venaria, dove l’amministrazione è di centrodestra e sostenuta da Forza Italia, viene approvata una misura persino più repressiva senza che nessuno dica nulla: nessun comunicato, nessuna indignazione, solo un silenzio assordante”.
Secondo Riva Cambrino, il vero problema non è l’ordinanza in sé, ma l’uso strumentale e partigiano che se ne fa. A Venaria, infatti, la stretta sugli alcolici prevede il divieto di vendita e consumo dalle 22:00 alle 07:00, sanzioni fino a 2.000 euro e persino la sospensione della licenza commerciale per i trasgressori. Le forze dell’ordine hanno già iniziato a comminare le prime multe in aree sensibili come piazza Pettiti e corso Garibaldi. Una linea dura che, a detta del sindaco Giulivi, servirà a contrastare degrado urbano, risse notturne e guida in stato di ebbrezza.
Ma per l'attivista il vero nodo è politico: “Due città, due regolamenti molto simili. Ma due reazioni completamente opposte da parte degli stessi partiti. Perché? La risposta è semplice: a Chivasso governa il centrosinistra, a Venaria il centrodestra. È il solito gioco delle parti, senza alcuna coerenza e nessun interesse per il bene comune”.
A fronte della polemica, il socialista non demorde e rammenta a gran voce la proposta concreta del Sindaco della Notte, una figura già adottata con successo in altre città italiane ed europee, pensata per coordinare istituzioni, cittadini, esercenti e forze dell’ordine nella gestione partecipata della vita notturna: “La mia proposta non cambia colore politico. È un’idea utile, fondata sul buon senso, per evitare che la notte diventi terreno di repressione o polemica. Serve dialogo, non doppiezza”.
Infine, l’attivista conclude con un appello a tutta la politica locale: “Chi vuole affrontare seriamente i problemi deve farlo sempre, non solo quando è all’opposizione. La politica, se vuole tornare ad avere un senso, deve smettere di mentire a sé stessa”.
Intanto, a Venaria, i controlli continueranno nelle prossime settimane e l’amministrazione si dice pronta a inasprire ulteriormente le sanzioni, mentre a Chivasso, il dibattito resta acceso e le contraddizioni pure.
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