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11 Ottobre 2017 - 11:45
Sono ben spesi i 200.000 euro che il Comune, con la delibera di giunta del marzo 2017, ha destinato alla costruzione della pista ciclabile di collegamento tra l’ospedale e Castelrosso? A parte l’utilità dell’opera, i lavori sono eseguiti a norma? Forse lo sapremo presto. Massimo Rubin, carabiniere in pensione e attivista di Legambiente, nell’agosto scorso ha mandato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una lunga segnalazione. L’ha inviata anche a Torino in Corso Bolzano al braccio locale del Ministero, il Provveditorato alle Opere Pubbliche del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Sezione Circolazione e Sicurezza Stradale. L’attivista chiede al Ministero di verificare se la pista ciclabile è stata realizzata nel rispetto del Codice della Strada e del Decreto Ministeriale 577/1999. Allegando le fotografie, indica alcuni eventuali scostamenti dalla normativa: “doppio senso di marcia non protetto in rettilineo; “doppio senso di marcia non protetto in rotatoria”; “mancanza di segnaletica verticale di fine tracciato pista ciclabile”; “verniciatura segnaletica orizzontale su manto stradale di asfalto in condizioni di degrado manutentivo molto avanzato e su segnaletica precedente non adeguatamente cancellata”, ecc. Inoltre, non sarebbe stata rispettata la norma che impone, in mancanza di elementi in elevazione della pavimentazione, di separare la pista ciclabile dalle corsie di marcia con “due strisce continue affiancate, una bianca di 12 cm di larghezza e una gialla di 30 cm distanziate tra loro di 12 cm; la striscia gialla deve essere posta sul lato della pista ciclabile”… Il Ministero ha reagito abbastanza celermente: il mese scorso ha scritto al Comune invitandolo a verificare se vi sono irregolarità, e a rendersi disponibile a un sopralluogo congiunto con i tecnici ministeriali. Il segnalante Massimo Rubin potrà presenziare al sopralluogo. La data non è ancora stata fissata.
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